La World Conservation Union lancia l'allarme. La "Lista Rossa", ovvero l'elenco delle specie di animali che più di tutti rischiano l'estinzione, continua ad aumentare.
Delfini, e aquile, scimmie e pappagalli: sono sempre di più le specie di animali che entro breve potremmo essere costretti a osservare solo aprendo un'enciclopedia o una pagina di internet.
Secondo uno studio pubblicato da poco dalla World Conservation Union, una ogni tre delle specie di animali identificate è minacciata dal pericolo dell'estinzione. L'elenco completo è stato pubblicato in quella che viene chiamata "Red List", ovvero "Lista Rossa".
Sebbene ci sia anche una buona notizia (è stato da poco confermato che una specie di pappagallo è uscita dalla lista), il numero di nuove entrate è così alto da far preoccupare anche i più ottimisti.
Sono circa 41.000 le specie rare di animali di cui rimangono ormai solo pochi esemplari al mondo.
"Il numero di animali in via di estinzione continua ad aumentare, mentre al contrario abbiamo sempre meno storie a lieto fine da raccontare", afferma Craig Hilton-Taylor, manager della World Conservation Union's (IUCN) Red List, che è stata aggiornata il 12 di settembre.
Negli anni passati, l'operazione di aggiornamento della Lista Rossa aveva sempre portato con sé preoccupazioni ma anche alcune buone notizie, ovvero storie di animali che risultavano essere meno a rischio rispetto all'anno precedente.
In questo ultimo aggiornamento del 2007, la buona notizia è stata solo una, e riguarda l'uscita dalla lista di un tipo di pappagallo, chiamato Psittacula eques.
Si tratta di un pappagallo di colore verde cangiante che vive esclusivamente in una zona a sud-ovest delle isole Mauritius, e che solo 15 anni fa era nei primi posti della lista: tra il 1970 e il 1980 ne esistevano solo 10 esemplari, a partire dai quali si è riusciti a ripopolare la specie. Oggi ci sono circa 320 esemplari in vita.
Altri non sono stati così fortunati: attualmente tra le specie di uccelli più rari al mondo cè un uccellino tipico dell'isola di Maui, nelle Hawaii, chiamato Po'o-uli (Melamprosops phaeosoma), di cui non è più stato avvistato un esemplare in natura dal 2004.
"Molti ci chiedono come facciamo a tenere sotto controllo e mappare aree molto grandi, come l'intera foresta Amazzonica", racconta Craig Hilton-Taylor. "Si tratta di un lavoro complicato, e molto spesso dobbiamo scontrarci con storie di contrabbando di animali senza pietà, che ci impediscono di mettere in salvo gli ultimi esemplari della specie".
Il pericolo non riguarda solo gli animali. A essere ai limiti dell'estinzione sono anche il corallo di Wellington, che popolava le isole Galapagos fino a metà degli anni Ottanta, e che non è stato messo a rischio dai cacciatori bensì dal cambio climatico.
Anche le piante fanno prate delle Lista Rossa: la Begonia eiromischa, una pianta della Malaysia che non esiste più in natura da oltre 100 anni, e che gli scienziati hanno potuto individuare solo grazie a libri e collezioni risalenti all'ottocento.
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