Alcune statuine femminili risalenti a 15.000 anni fa testimoniano che la forma ideale della donna di allora era formosa e con le natiche prominenti.

Romuald Schild dell’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia e colleghi hanno portato alla luce 30 piccole statue femminili di selce da un antico terreno di caccia situato vicino al villaggio di Wilczyce, nella Polonia centrale. Sembra che i maschi cacciatori-raccoglitori usassero scolpire queste figure di donna voluttuosa nei momenti di riposo.

Conservate dal ghiaccio, le figure facevano parte di un carico di oltre 10.000 oggetti che includeva ossa di animale, ornamenti fatti con denti di volpe artica e aghi di osso (Antiquity, vol 81, p 97). Si pensa che il sito fosse un campo autunnale o invernale di una tribù di cacciatori-raccoglitori. Tutte le statue erano prive della testa e con le natiche esageratamente sviluppate. Stranamente, vista la moda oggi, poche delle sagome avevano il seno.

Questa silhouette dal sedere grosso va d’accordo con altri lavori in pietra e pitture rupestri nord europee dello stesso periodo. Può darsi comunque che la forma delle statue volesse esprimere qualcosa in più dei semplici desideri dell’uomo. “È molto difficile capire se questa forma corporea rappresentasse una preferenza sociale oppure un’immagine spirituale,” osserva Nanneke Redclift, un antropologo sociale dell’University College di Londra.