Le condotte usate per scaricare l'anidride carbonica in eccesso nei laghi del Camerun non sono sufficienti a evitare una nuova tragedia.
Potrebbero esplodere di nuovo i due laghi che negli anni Ottanta emisero una nube di gas che uccise circa 1800 camerunesi. Lo ha rivelato uno studio condotto da George Kling della University of Michigan, USA, che ha pubblicato on line un articolo sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Science" dello scorso 26 settembre.
Monoun e di Nyos sono i due laghi killer, al di sotto dei quali, per effetto dell'attività vulcanica, si produce continuamente anidride carbonica (CO2). Questa, anziché fuoriuscire gradualmente, si accumula fino ad esplodere nell'aria in improvvise nubi di gas, a una concentrazione che è letale per l'uomo. Per prevenire nuove sciagure sono state create delle aperture di sfogo con apposite tubature, una per Nyos nel 2001 e l'altra per il Monoun nel 2003. In questo modo la CO2 fuoriesce gradualmente, mantenendosi a livelli tollerabili.
Ma le analisi di Kling hanno mostrato che le aperture non sono sufficienti e che si sta di nuovo accumulando anidride carbonica nei laghi. Le "valvole di sfogo" attuali infatti possono rimuovere solo il 10% del gas totale che si accumulerà nel prossimo anno. E questo sia a causa del ritmo con il quale i due laghi si stanno riempiendo di anidride carbonica, sia a causa della riduzione della pressione delle condutture.
"I nostri modelli — spiega l'autore — indicano che il 75-99% del gas rimanete sarà rimosso netro il 2010 con due nuove condutture nel lago Monoun e cinque nel Nyos". L'operazione però potrebbe costare quasi 2 milioni di dollari. Come se non bastasse, un argine del lago Nyos si sta indebolendo e un'eventuale fuoriuscita di acqua potrebbe uccidere 5000 persone.
Il sequenziamento del genoma del virus che uccise 50 milioni di persone nel 1918 dimostra affinità con quello dell'H5N1, il virus dell'influenza aviaria.
Il più grande oggetto scoperto oltre l'orbita di Nettuno ha una massa sufficiente da attrarre una piccola luna, Gabrielle.
Glauber, Hall e Haensch premiati per i loro lavori sull'ottica.
Il nuovo amministratore della NASA però ha già dichiarato la sua contrarietà al grande programma internazionale.
Un libro inglese ipotizza che la patria dell'eroe omerico fosse un'isola al largo di Cefalonia, poi divenuta una penisola.
Uno studio tedesco evidenzia che il clima cambierà sempre più velocemente.
La missione europea destinata al secondo pianeta del Sistema solare punta a svelare i segreti della sua atmosfera.
Un curioso esperimento smonta una delle leggende più diffuse del cinema.
La scoperta si deve al telescopio spaziale Hubble e potrebbe rivoluzionare le teorie sulla formazione di questi oggetti celesti.
Grazie a delle speciali etichette elettroniche, gli squali balena del Belize sono stati studiati per capire meglio le loro abitudini e per proteggerli con maggiore efficacia.
Anche l'Alaska sta vivendo le estati più calde degli ultimi secoli e la primavera arriva sempre prima. Conseguenza, ma anche causa, è lo spostamento della vegetazione sempre più a nord.
Lo dice una ricerca svizzera presentata al congresso sulla peer review e le riviste biomediche. Molte le spiegazioni di questo meccanismo, tra cui anche, ovviamente, la lusinga.
Un gruppo di ricercatori tedeschi ha messo a punto un software capace di ricostruire la storia dei popoli utilizzando il confronto tra le strutture grammaticali delle lingue parlate.
Prende di nuovo piede l'ipotesi che l'Homo floresiensis sia una colossale cantonata. In realtà, afferma una scienziata britannica, potrebbe essere stato un sapiens microcefalo.
Se gli scienziati non trovano un accordo per attribuire la qualifica di pianeta a Plutone, forse il problema è nella parola pianeta. Ed ecco che qualcuno propone di cambiarla.
La rivista "Nature" riporta una lunga diatriba sull'origine genetica dei croati e la storia rivista dal punto di vista scientifico.
È il segno della gigantesca esplosione di una stella lontana più di 12 miliardi di anni luce.
Resti di foraminiferi trovati a Cuba consentono di datare con precisione l'evento che pose fine al dominio dei grandi rettili sul pianeta.
Un nuovo passaggio ravvicinato della sonda Cassini potrebbe aver svelato la presenza di una superficie liquida sul satellite di Saturno.
Il piccolo uccello delle foreste dell'Ecuador ha il canto più complesso del mondo animale.