Un fisico del Relativistic Heavy Ion Collider ritiene che un suo esperimento potrebbe aver generato un micro buco nero.
Un buco nero costruito in laboratorio? Potrebbe essere questo il risultato di un esperimento condotto da Horatiu Nastase nel Relativistic Heavy Ion Collider (RHIC) del Brookhaven National Laboratory di New York. Nastase ha dichiarato in un articolo presentato sul sito arxiv.org (hep-th/0501068) della Cornell University e segnalato dal settimanale "New Scientist" che il nucleo di una palla di fuoco creata dal suo esperimento ha una certa somiglianza con un buco nero.
La palla di fuoco si è formata dall'urto fra di loro di nuclei di atomi di oro a velocità prossime a quelle della luce. L'urto ha dato vita a una palla di plasma circa 300 volte più calda della superficie solare formata da particelle subnucleari, i quark e i gluoni.
Secondo Nastase, che lavora alla Brown University americana, in una di queste palle di fuoco c'è qualcosa di strano: infatti avrebbe assorbito una quantità di nuclei d'oro dieci volte superiore a quanto previsto dai calcoli. Il ricercatore pensa che questi nuclei scompaiano nella palla di fuoco e riappaiano sotto forma di calore, un processo scoperto nei buchi neri dall'astronomo britannico Stephen Hawking.
Il buco nero avrebbe avuto una vita estremamente breve: solo 10-23 secondi ed è stato individuato proprio grazie al fatto di aver assorbito i getti di particelle creati dallo scontro che l'ha formato.
Molti fisici sono però scettici su quanto annunciato da Nastase. Anzi pensano che i suoi calcoli siano sbagliati o basati su troppe variabili ancora tutte da decifrare. In particolare, non convince il valore di una costante che compare nelle sue equazioni, che è data come pari a 1 senza però alcuna spiegazione chiara su come si ottenga questo valore. E la sua teoria non spiega neanche perché la temperatura della palla di fuoco muti velocemente, invece di rimanere fissa, come ipotizzato dal ricercatore nei suoi calcoli.
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