Lo scheletro costruito con calchi di ossa originali svela le differenze tra i sapiens e i neandertalensis.
Il primo scheletro completamente articolato di un uomo di Neandertal realizzato a partire da calchi delle ossa originali di più esemplari è stato costruito da un gruppo di ricercatori della Washington University di Saint Louis coordinati da G.J. Sawyer e Blaine Maley. I dettagli del loro lavoro sono riportati sulla rivista "The Anatomical Record".
Il risultato permette di evidenziare quelle che sono le differenze scheletriche tra l'Homo neandertalensis e l'Homo sapiens. In particolare la ricostruzione suggerisce che le differenze principali riguardano la gabbia toracica e la zona pelvica. Lo scheletro ricostruito è alto 164 centimetri, un'altezza che potrebbe essere stata leggermente sottostimata sulla base di calchi ottenuti da soggetti un po' più bassi della media.
"La ricostruzione ci ricorda quanto dovevano essere forti fisicamente questi nostri lontani cugini", spiega Wesley Niewoehner, un antropologo della California State University di San Bernardino.
Prima di questa ricostruzione, gli scienziati pensavano che la gabbia toracica dei Neandertal fosse a forma di barile. Ora invece la forma sembra essere più simile a un cono e a una campana.
Gli esperti però sono molto cauti a tirare delle conclusioni definitive sullo scheletro dei Neandertal sulla base unicamente di questa ricostruzione. "Quanto emerso non può essere ritenuto sufficiente per cambiare quanto abbiamo saputo su una intera specie", dice infatti Fred Smith, della Loyola University di Chicago. Lo scheletro diventerà presto una delle attrazioni permanenti all'American Museum of Natural History di New York.
Intanto Stephen Mithen dell'Università di Reading ipotizza che i nostri lontani cugini possedevano una voce che avrebbe permesso loro sia di cantare che di parlare. Anzi secondo l'esperto i Neandertal avrebbero messo a punto un metodo di comunicazione a metà strada tra una lingua parlata e una cantata.
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