In dieci dimensioni il fluido di quark e gluoni sarebbe 400 volte meno viscoso dell'acqua.
Il fluido più perfetto a bassa viscosità è quello di un buco nero, cioè un plasma formato da gluoni e quark. Però solo se lo vediamo in dieci dimensioni e non a tre dimensioni. Sono queste le conclusioni di una ricerca condotta da Dam Thanh Son, dell'Institute for Nuclear Theory della University of Washington di Seattle, da Pavlo Kovtun della University of California di Santa Barbara e da Andrei Starinets del Perimeter Institute for Theoretical Physics dell'Ontario.
Secondo i modelli costruiti dai tre ricercatori, il fluido di un buco nero in dieci dimensioni si comporta come se fosse un liquido con una viscosità prossima allo zero, la più bassa mai trovata fino a oggi. Per fare un confronto, a temperatura ambiente il miele è molto più viscoso dell'acqua. Ebbene, in dieci dimensioni, l'acqua risulta 400 volte più viscosa del fluido del buco nero a parità del numero di particelle per centimetro cubo.
I ricercatori in un articolo che comparirà sulla rivista "Physical Review Letters" spiegano di aver effettuato questi calcoli sulla base della teoria delle stringhe. Il fluido del buco nero è un plasma composto da gluoni e quark (due tipi di particelle elementari) con una temperatura che deve aggirarsi attorno ai duemila miliardi di gradi centigradi. In tre dimensioni, questo fluido tende a "evaporare", cioè a emettere radiazioni, come scoperto dal fisico inglese Stephen Hawking.
In dieci dimensioni però le cose sono diverse: mentre le quattro dimensioni spaziotemporali sono piatte, cinque dimensioni extra sono compattificate in una sfera finita e di dimensioni molto piccole. La sesta dimensione extra è pure curva, e tale per cui non c'è "l'evaporazione" perché quando una particella viene emessa dal fluido finisce per andare a sbattere sulla curvatura e viene rispedita nel buco nero.
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