Il 16 luglio scorso l'anniversario del primo test nel deserto del Nuovo Messico.
Sabato 16 luglio la bomba atomica ha compiuto 60 anni. Il primo ordigno, battezzato Trinity, venne fatto esplodere nel deserto del Nuovo Messico nel 1945 aprendo una nuova era. A 60 anni di distanza, la minaccia atomica per quanto forse meno sentita rispetto agli anni della Guerra Fredda, è ancora molto alta.
In tutto il mondo ci sono oltre 27 mila testate atomiche conservate negli arsenali di otto potenze, mentre almeno altri dodici paesi potrebbero avere i materiali e le conoscenze tecniche necessarie per costruirsi il proprio arsenale nucleare. Per evitare la proliferazione nucleare, 89 paesi hanno firmato nei giorni scorsi un accordo per monitorare con maggiore attenzione il movimento di materiale fissile tra i vari Stati, mentre il G8 ha deciso di finanziare con 20 milioni di dollari nei prossimi dieci anni la Russia, affinché smantelli in tutta sicurezza i sottomarini nucleari dell'epoca sovietica.
Rimane però l'incubo rappresentato dal fatto che nuovi paesi potrebbero iscriversi nel club delle potenze nucleari, due dei quali potrebbero essere molto vicini a farlo, come l'Iran e la Corea del Nord. Al centro del dilemma della proliferazione nucleare c'è proprio il fatto che l'energia atomica è una sorta di Giano bifronte: le centrali producono plutonio che a sua volta è oggi l'ingrediente principale delle bombe termonucleari.
Il mondo è ora di fronte a un momento molto difficile: da un lato c'è la possibilità di fermare la proliferazione, riducendo anche gli usi civili dell'energia atomica. Dall'altro si pensa di rilanciare quest'ultima anche come mezzo per ridurre l'inquinamento e le emissioni di gas serra, cosa che però potrebbe riaprire il problema della proliferazione nucleare. Che cosa succederà dipenderà dalle scelte che verranno fatte in questi anni.
Secondo l'esame delle meteoriti marziane cadute sulla Terra effettuato da due ricercatori americani, il Pianeta Rosso sarebbe stato un pianeta ghiacciato per quasi tutta la sua vita.
Secondo un ricercatore americano, oltre l'orbita di Nettuno si nasconderebbero altri pianeti del Sistema solare. Ma non pianetini delle dimensioni di un asteroide. Pianeti veri, grandi anche come il nostro.
Non si fa ingannare dagli spostamenti dello zooplancton ed è capace di modificare le sue abitudini pur di cacciarne le quantità maggiori che può.
Secondo un archeologo olandese che ha datato con il radiocarbonio i resti trovati nelle catacombe romane, i cimiteri sotterranei cristiani sarebbero più giovani di quelli ebraici di almeno un secolo.
Nelle persone obese i problemi di memoria, Alzheimer compreso, sono più frequenti che nelle altre. Lo ha dimostrato una ricercatrice scozzese che ora punta il dito su un ormone prodotto dal tessuto adiposo.
I laboratori nati per sviluppare la bomba atomica saranno messi all'asta dal Congresso americano e già comincia il toto-nuova gestione. E con lui, anche le polemiche.
L'analisi conferma i dati sismologici. Ma i suoni non sono stati fatti ascoltare ai giornalisti, perché raccolti da strumenti classificati "segreti".
Scoperto in un sistema binario a 350 anni luce di distanza dalla Terra, rivoluziona le teorie sulla formazione dei pianeti.
In futuro forse avremo carte di credito inserite direttamente nelle unghie delle dita di una mano.
Una volta completato sarà il più grande telescopio terrestre mai costruito.
Laghi dell'isola artica canadese di Devon sono risultati inquinati a causa degli escrementi degli uccelli.
Trovata un'altra similitudine tra i grandi rettili e i volatili moderni: il sistema di respirazione.
Un gigante gassoso in un sistema stellare trinario rimette in discussione le teorie sulla formazione dei pianeti.
Nuova ipotesi per riuscire a tornare indietro nel tempo, frutto delle intuizioni di un fisico israeliano.
La missione Cassini-Huygens è costata solo 2 euro pro capite ai cittadini europei e 7 a quelli americani.
Polvere sottile come talco ricopriva la cometa centrata dalla sonda Deep Impact. Lo rivelano le analisi dei primi dati.
Analisi di resti fossili sembrano indicare che l'arrivo dell'uomo in Australia coincise con grandi modificazioni del territorio. .
Uno studio britannico disegna un futuro da shock con cambiamenti radicali al nostro modo di vivere.
L'International Earth Rotation and Reference Systems Service ha deciso di compensare le oscillazioni della rotazione terrestre aggiungendo un secondo in più all'anno in corso.
Esperti interpellati dal CNR disegnano un futuro roseo per la popolazione del nostro paese sempre più vecchia.