BlueGene L è ancora in costruzione ma ha già toccato una velocità di 136,8 teraflop al secondo.
Il supercomputer americano BlueGene L è ancora in costruzione ma è già diventato l'elaboratore più veloce e potente mai costruito. Progettato dall'IBM e in costruzione nel Lawrence Livermore National Laboratory americano, ha già toccato una velocità di 136,8 teraflop, cioè 136 000 miliardi di operazioni al secondo. Quando sarà finito, la sua velocità sarà raddoppiata.
Per dare una idea della sua potenza, basti pensare che un altro BlueGene, questa volta al Thomas J Watson Research Center di New York, ha toccato una velocità di 91,2 teraflop, mentre il famoso Earth Simulator giapponese non supera i 35,86. Quando sarà finito, BlueGene L userà 65 536 processori per macinare dati su problemi quali la dinamica molecolare e la turbolenza e l'instabilità nell'idrodinamica.
Appena attivato, nel novembre del 2004, aveva raggiunto i 70 000 miliardi di operazioni al secondo, entrando al secondo posto della classifica generale. La lista delle 500 macchine più veloci è dominata quindi da prodotti IBM. La multinazionale americana produce circa il 51,8% degli elaboratori della lista. Altre case produttrici di supercomputer sono la Silicon Graphics, la NEC, l'Hewlett-Packard e la Cray. Tra i fornitori invece spiccano l'Intel, il cui hardware è presente su 333 elaboratori.
Il requisito di base per entrare sulla lista dei migliori è avere una velocità di almeno 1,166 teraflop. La lista è compilata ogni sei mesi da Hans Meuer dell'Università di Mannheim in Germania, insieme a Erich Strohmaier e Horst Simon del NERSC/Lawrence Berkeley National Laboratory americano e Jack Dongarra della University of Tennessee di Knoxville. La venticinquesima edizione della lista è stata presentata alla conferenza internazionale sul supercomputing che si tiene in questi giorni a Heidelberg in Germania.
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