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Due miliardi di persone a rischio per la desertificazione

I dati provengono da uno studio dell'Università delle Nazioni Unite presentato in occasione della giornata mondiale sulla desertificazione.

Non possiamo sapere esattamente quanti sono i chilometri quadrati di territorio minacciati dalla desertificazione e nemmeno la rapidità con cui questo fenomeno si propaga. Sappiamo, però, che sono oltre 2 miliardi gli abitanti a rischio delle zone desertiche.

Secondo uno studio dell'Università delle Nazioni Unite presentato in occasione della Giornata mondiale della desertificazione che si è tenuta il 17 giugno scorso, questo fenomeno sta causando l'aumento di tempeste di polvere, dannose alla salute non solo di chi abita vicino a queste aree. Il fenomeno ha una portata mondiale; le tempeste del deserto del Gobi, ad esempio, hanno avuto effetti in Cina, Corea e Giappone, peggiorando la qualità dell'aria anche nel Nord America.

Secondo il rapporto, alcune malattie aumenterebbero proprio durante le stagioni secche: febbre, tosse, infezioni agli occhi che colpirebbero soprattutto i bambini. La mortalità infantile cresce in particolare nelle zone desertiche: su 1000 bambini nati vivi, 54 non raggiungeranno i 5 anni. Nei paesi industrializzati la media è notevolmente inferiore.

Un altro problema è quello dell'ambiente che risulta fortemente danneggiato: le inondazioni improvvise sono sempre più frequenti e il clima globale sta subendo forti cambiamenti. Nonostante ciò, la popolazione delle zone desertiche è aumentata del 43%, mentre la disponibilità d'acqua è destinata a diminuire a causa del riscaldamento terrestre.

Nuovi tipi di coltivazione e irrigazione, metodi per proteggere il suolo dall'erosione, protezione dei vegetali che stanno ormai scomparendo; queste alcune delle soluzioni proposte dai 1300 ricercatori che hanno lavorato al progetto. Proposte che tengono conto di un elemento di fondo è cioè che dal 20% delle regioni desertiche la vita vegetale è già scomparsa e con essa qualsiasi valenza economica.

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