Scorte di gas maggiori o un processo di formazione stellare ritardato potrebbero essere all'origine del loro colore blu.
Galassie sperdute in regioni vuote dello spazio sembrano contenere un maggior numero di giovani stelle rispetto al normale. Sono queste le conclusioni di alcuni ricercatori che hanno analizzato i risultati della più vasta indagine condotta sulle galassie, la Sloan Digital Sky Survey.
La differenza sarebbe dovuta proprio al fatto che queste galasse sono isolate: i gas necessari alla formazione delle stelle non verrebbero strappati dall'abbraccio gravitazionale di altre galassie e quindi consentirebbero la creazione di più stelle rispetto al normale. In effetti circa il 95% delle galassie conosciute si trovano in un ammassi galattici, dal momento che la forza di gravità tende a farle avvicinare le une alle altre, lasciando nello spazio intergalattico dei vuoti simili a bolle. Fino a oggi, i ricercatori avevano studiato solo una dozzina di galassie sperdute in questi vuoti, ma questa recente indagine ha permesso di identificarne circa un migliaio.
Queste galassie si formano da nubi di gas rimaste all'interno dei vuoti intergalattici, e gli scienziati che hanno condotto la ricerca, guidati da Fiona Hoyle della Widener University di Chester in Pennsylvania, raccontano, con una poetica metafora, che "fioriscono come oasi in un deserto".
Le immagini mostrano che le galassie solitarie sono diverse dalle galassie degli ammassi: sono più blu, cosa che dimostra che il tasso di formazione delle stelle è molto superiore. Hoyle ritiene che il meccanismo di formazione delle stelle nelle galassie solitarie sia influenzato dal fatto che esistono maggiori riserve di gas; tuttavia altri scienziati non sono d'accordo e invocano un altro fattore. Il fatto che queste galassie siano più blu potrebbe dipendere anche dal fatto che il processo di formazione stellare si sia innescato solo recentemente, ed essendo quindi le stelle ancora giovani risultano più calde e quindi emettono una luce tendente al blu.
I dati provengono da uno studio dell'Università delle Nazioni Unite presentato in occasione della giornata mondiale sulla desertificazione.
Un velivolo ecologico, mosso solo dall'energia della nostra stella. Per adesso si tratta solo di un progetto, ma un esploratore svizzero è pronto a scommettere che tra qualche anno sarà pronto.
Realizzate a Philadelphia delle piante transgeniche di pomodoro e di tabacco capaci di indurre la produzione di anticorpi specifici contro il virus della Sars.
È il cugino che stavamo cercando da tempo: un pianeta poco più grande del nostro e costituito da roccia. Per gli astronomi, potrebbe anche avere un'atmosfera. Ma di vita extraterrestre, per il momento, non si può ancora parlare.
Rimangono intrappolati nelle reti dei pescatori e muoiono a centinaia di migliaia ogni anno. Il WWF denuncia una mancanza di attenzione verso il problema e suggerisce delle possibili soluzioni.
Un documento congiunto da parte degli scienziati della Terra sarà presentato alla riunione dei grandi del pianeta prevista per luglio. La salute della Terra è in pericolo, avvertono, ed è necessario prendere provvedimenti.
Dalle profondità della Terra erutta lo zolfo che poi viene mangiato dai batteri delle zone umide e questi a loro volta inibiscono la crescita di altri batteri, quelli produttori di metano. Anche così si può limitare l'effetto serra.
Ma chi l'ha detto che i ricercatori sono persone per bene? Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista Nature, almeno un terzo di loro è disposto ad ammettere qualche peccatuccio rispetto all'etica. E non sempre si tratta di cose da poco.
Era previsto dalla teoria, ma non era ancora stato identificato. Lo ha fotografato Cassini, che tornerà presto a osservarlo da vicino per cercare di capire meglio da dove provenga la sua energia.
Esperto britannico suggerisce che questa volta l'epicentro potrebbe essere nei pressi delle Isole Mentawai, e teme un nuovo tsunami.
In una baia australiana scoperta la prima prova di trasmissione culturale tra mammiferi marini.
Le galassie solitarie formano più stelle.
Osservate da un altro sistema solare potrebbero essere scambiate per pianeti rocciosi simili alla Terra.
Analisi del tessuto fossilizzato svelano il sesso di un T-Rex e confermano il legame evolutivo tra i grandi rettili e gli uccelli.
Meccanismi geologici potrebbero spiegare la presenza del gas che alcuni ricercatori avevano associato all'attività batterica.
È una simulazione ha anche visto la nascita delle quasar ottenendo così per la prima volta un risultato così ampio.
Uno studio su un portale ungherese dimostra che le news sulla rete non sopravvivono in media più di 36 ore.