Un ingegnere australiano ha progettato centrali eoliche in grado di sfruttare una fonte di energia perenne: i venti della troposfera.
L'impatto sul paesaggio delle centrali eoliche potrebbe essere un ricordo se l'ingegnere australiano Bryan Roberts riuscirà nel suo progetto di costruire centrali volanti. Per il momento però è ancora in cerca dei finanziamenti necessari per la costruzione del primo prototipo.
La sua idea si basa su una sorta di rotore in grado di sostenere la centrale ad alta quota (circa 4500 metri di altezza) dove i venti sono più persistenti e forti. Il rotore si manterrebbe in quota grazie all'energia prodotta dalle sue turbine e invierebbe quella in eccesso al suolo attraverso un cavo. Roberts ritiene che in quota ci sia abbastanza energia da venire incontro alla domanda globale di elettricità. Un gruppo di 600 di questi rotori (da lui battezzati flying electric generator, o FEG) potrebbero produrre tre volte la quantità di energia che si ottiene dalla più potente centrale nucleare americana.
L'azienda americana Sky WindPower ha ottenuto il via libera per le sperimentazioni nel deserto della California, ma sta cercando tre milioni di dollari per la costruzione del prototipo. Secondo Ken Caldeira, un climatologo del Livermore National Laboratory, solo l'1% dell'energia fornita dai venti di alta quota basterebbe a soddisfare buona parte del fabbisogno energetico mondiale. "I venti di alti quota — dice — rappresentano il flusso più concentrato di energia rinnovabile che esiste sulla Terra". E in certe zone, l'efficenzia delle turbine volanti può essere del 90%, cioè tre volte superiori alle normali turbine basate a terra o in mare. Un'efficienza del genere abbatterebbe il costo dell'eolico a pochi centesimi per kilowatt ora, battendo anche uno dei combustibili fossili meno cari e cioè il carbone.
I piani dell'azienda americana prevedono di avere centrali a quattro rotori che salgono fino alla troposfera e producono circa 200 kilowatt ora di elettricità su una zona che normalmente non ne produrrebbe niente dal momento che è priva di vento alle basse quote. Grazie al GPS sarebbe possibile mantenere la posizione della centrale sia orizzontalmente che verticalmente con approssimazioni di pochi metri.
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