I vantaggi economici di questa scoperta sono potenzialmente enormi, soprattutto nal campo delle telecomunicazioni.
Ricercatori svizzeri sono riusciti a dimostrare che è possibile controllare la luce in un cavo di fibra ottica, accelerandola o rallentandola. La dimostrazione è avvenuta all'Ecole Polytechnique Federale di Losanna ed è stata condotta da Luc Thevenaz. In un articolo pubblicato sulla rivista Applied Physics Letters, Thevenaz afferma di essere riuscito a rallentare di un fattore tre la velocità della luce, rispetto ai 300 milioni di metri al secondo nel vuoto, e poi di averla accellerata. Il grande interesse della ricerca è che questo avviene attraverso una fibra ottica, senza far passare la luce attraverso un materiale particolare.
I vantaggi tecnologici potrebbero essere enormi. Normalmente, infatti, l'industria delle telecomunicazioni trasmette dati e informazioni lungo le fibre ottiche alla velocità della luce. Questi dati, però, non vengono processati alla stessa velocità: devono essere trasformati in segnali elettrici che viaggiano a velocità inferiori. Se però il segnale luminoso può essere controllato direttamente, esiste la possibilità di trattarlo senza trasformarlo in un segnale elettrico, e quindi senza perdere velocità. Il fatto che la luce possa essere rallentata in una fibra ottica consentirebbe anche di creare una sorta di "memoria ottica".
Le applicazioni di questa ricerca sono dunque numerose e non per niente la Darpa, l'Agenzia del ministero della Difesa americano per le ricerche avanzate, sta finanziando il settore con milioni di dollari.
Da anonimo iceberg nello spazio a corpo fra i più interessanti del Sistema solare. È il destino di Enceladus, visitato dalla sonda Cassini con risultati sorprendenti.
Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.
Una riserva naturale troppo affollata e una troppo vuota. La soluzione: il trasporto di quattrocento pachidermi su degli speciali camion per i prossimi otto mesi.
Due team di ricercatori e un vecchio quesito. La soluzione? Leonardo ci aveva visto giusto: due superfici hanno un coefficiente di attrito più alto se sono simili a livello molecolare.
Sono in grado di riconoscere l'altezza dei singoli suoni e quindi sono i neuroni grazie ai quali possiamo ascoltare la musica. E anche riconoscere una melodia indipendentemente dallo strumento con cui viene suonata.
Se lo fa uno, lo fanno tutti: per i ricercatori che li hanno osservati, gli scimpanzé copiano i comportamenti dei loro simili, anche quando avrebbero delle valide alternative.
Non solo tridimensionale, ma anche capace di far sentire gli odori di una scena, proprio come se la si vedesse dal vivo. E il governo giapponese sta già investendo milioni di euro.
Uno dei principali bersagli delle critiche agli Ogm è caduto: si tratta del gene per la resistenza agli antibiotici, che è stato per la prima volta ottenuto da un vegetale, anziché da un batterio.
Un'altra missione per il vecchio telescopio spaziale: quella di identificare i siti lunari con le materie prime necessarie alla realizzazione di basi spaziali.
Il satellite Soho ha festeggiato la sua millesima cometa, scoperta, a un minuto dalla novecentonovantanovesima, da un astrofilo di Bologna.
Per adesso il progetto è destinato soprattutto agli astronauti, costretti a mangiare per mesi insapori pillole ipercaloriche. Ma presto, secondo i progettisti, il computer cuoco potrà essere a disposizione di tutti.
Grazie al satellite Swift, gli astronomi hanno potuto studiare i momenti che seguono all'esplosione: prima l'emissione di raggi gamma e poi di raggi X.