L'impatto di una cometa caduta in Germania meridionale in epoca romana potrebbe aver rilasciato un'energia 5 mila volte superiore a quella di Hiroshima.
Chi abitava in Germania meridionale all'epoca degli antichi romani potrebbe aver sperimentato l'impatto di una cometa talmente grande da aver rilasciato un'energia 5 mila volte più potente della bomba atomica. Un gruppo di scienziati guidati da Kord Ernston, dell'Università di Würzburg, ritiene infatti che un gruppo di crateri scoperti nei pressi del Chiemsee, un lago nella parte sudorientale della Baviera, possa essere stato causato dai frammenti di una cometa disgregatasi nell'atmosfera terrestre.
Lo dimostrerebbero alcuni reperti archeologici di origine celtica, tra cui alcune monete, che sembrano essere state fortemente riscaldati su un solo lato. L'impatto, sulla base degli anelli di accrescimento degli alberi e di alcune cronache dell'epoca, è stato datato attorno al 200 avanti Cristo. I geologi di Würzburg ora cercano prove a sostegno dell'ipotesi. In particolare, se effettivamente c'è stato un impatto, questo avrebbe dovuto distruggere ogni abitazione e la vegetazione nel raggio di chilometri e avrebbe dovuto alterare le condizioni climatiche della regione. In effetti gli anelli degli alberi mostrano attorno al 207 avanti Cristo un rallentamento della crescita del tronco, che potrebbe essere causato da un raffreddamento della temperatura dovuto alle polveri sollevate in atmosfera dall'impatto.
Nella zona sono stati trovati oltre 36 crateri, il più grande dei quali è stato riempito nel corso dei secoli dalla pioggia ed è diventato un altro lago, il Tuttensee. Secondo gli esperti, si sarebbe trattata di una cometa a bassa densità di circa un chilometro di diametro che si è disintegrata a circa 80 chilometri di altezza. L'impatto è avvenuto a circa 4000 chilometri all'ora rilasciando energia per 106 milioni di tonnellate di TNT. Per capire le proporzioni, la bomba che distrusse Hiroshima sprigionò un'energia equivalente a circa 20 000 tonnellate di TNT.
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