I paesi aderenti al programma hanno deciso di continuare nella costruzione dell'Iss e di potenziarne l'equipaggio nei prossimi anni.
La Stazione spaziale internazionale continuerà a crescere anche nei prossimi anni. I paesi aderenti al programma hanno raggiunto infatti un accordo di massima sul futuro dell'Iss. Secondo i risultati dei primi colloqui condotti a Noordwijk in Olanda, i paesi membri (Europa, Canada, Usa, Russia, Giappone), hanno confermato l'impegno a completare la configurazione della stazione entro la fine del decennio, possibilmente aumentando l'equipaggio da tre a più astronauti.
Il cuore del problema rimane comunque il trasporto del personale umano nello spazio. I piani fanno conto sul fatto che il prossimo marzo-aprile gli shuttle americani possano tornare in orbita senza incidenti e senza ritardi, sollevando parte del peso e del costo del trasporto dalle spalle dei russi. Alla Nasa e alla FSA (l'Agenzia spaziale federale russa) il compito di trovare entro l'inizio del 2005 un accordo sulle responsabilità reciproche relative al trasporto, accordo che poi sarà rivisto al prossimo meeting dei capi delle agenzie che si terrà a gennaio.
Altra questione è quella dei veicoli di salvataggio, cioè delle capsule collegate all'Iss che consentono agli astronauti di tornare a terra in caso di incidenti molto gravi. Se l'equipaggio della stazione dovesse superare i tre membri sarà necessario aggiungere una gemella alla navetta Soyuz usata a questo scopo. E in questo caso i russi non sembrano intenzionati a concederla gratis. Tanto che, all'uscita dal meeting, funzionari della Nasa, rifiutando di commentare la possibilità dell'acquisto di una Soyuz da parte degli Usa, hanno comunque ammesso che "sarà un acquisto che si dovrà fare se si vuole aumentare l'equipaggio dell'Iss".
Per quanto invece riguarda invece il trasporto dei materiali saranno sempre il cargo russo Progress ad assicurarlo, assieme ai veicoli di trasferimento ATV e HTV europei e giapponesi. Il primo veicolo europeo di questo tipo, il Jules Verne, è quasi pronto ed è arrivato alla sede olandese dell'Esa per gli ultimi controlli tecnici. La stazione poi si arricchirà di due nuovi moduli, uno europeo (Columbus) e uno giapponese (Kibo) a cui seguiranno ulteriori strutture americane e moduli russi. Ne sarebbero previsti tre entro nel 2011, ma questo dipenderà dai finanziamenti a disposizione della FSA.
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