Il sistema di navigazione satellitare europeo ha avuto l'ok dei ministri dei trasporti dell'Unione.
Il sistema di navigazione satellitare Galileo diventerà operativo nel 2008. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri europeo che oggi ha confermato le caratteristiche tecniche del sistema. Il Consiglio ha anche confermato che l'Unione finanzierà le due fasi iniziali del progetto, quella di lancio (prevista tra il 2006 e il 2008) e quella operativa dopo il 2008. "Galileo è sicuramente il miglior progetto tecnologico europeo e sarà una rivoluzione come lo è stata l'avvento della telefonia mobile", ha detto il vice presidente della Commissione Jacques Barrot.
I costi previsti sono di 1 miliardo e 100 mila euro per la fase di sviluppo, di 2 miliardi e 100 mila euro (di cui due terzi forniti da privati) per quella di lancio e di 220 milioni l'anno per la fase operativa. Per i primi anni ci sarà un sostegno straordinario pubblico di 500 milioni di euro, mentre poi i costi saranno interamente coperti da privati.
Il sistema sarà in grado di cooperare con quello americano GPS e probabilmente vedrà l'adesione della Russia e della Cina. Inizialmente, gli americani si erano opposti, temendo un'interferenza tra i due sistemi. Inoltre, i militari USA temevano che il sistema potesse essere usato contro le unità impegnate in guerra e per questo indebolivano il segnale in caso di conflitto. L'accordo siglato qualche mese fa consente invece ai due sistemi di operare insieme, limitando l'indebolimento del segnale al solo teatro dei combattimenti. Indebolimento che sarà possibile da tutte e due le parti. Sono due i consorzi europei che si stanno battendo per ottenere l'appalto. Il primo (Eurely) è composto da Alcatel, Finmeccanica e Vinci, il secondo (iNavsat) da Thales, EADS and Inmarsat.
Il sistema di navigazione si baserà su una costellazione di 30 satelliti, il doppio di quanti ne abbia il GPS americano, proprio per garantire una migliore accuratezza al segnale. Secondo le stime della Commissione, dovrebbe garantire 150 000 posti di lavoro e una ricaduta di nuove tecnologie sul settore industriale europeo. Le stime dicono anche che nel 2015 saranno più di 400 milioni gli utenti di sistemi di questo tipo.
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