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I solitoni spaziali finiscono sotto controllo

Una ricerca italiana pubblicata da "Nature" potrebbe rivoluzionare le tecnologie legate all'ottica avanzata.

Un gruppo di ricercatori italiani è riuscito a controllare e indirizzare in modo innovativo particolari filamenti di luce chiamati solitoni spaziali: un controllo che prelude a efficaci applicazioni nel campo delle reti ottiche riconfigurabili e in tutta la tecnologia che sfrutta l'ottica avanzata, fino alle pinze ottiche per la manipolazione a distanza di particelle microscopiche o singole molecole di interesse biologico (tecniche chirurgiche ottiche).

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista "Nature" ed è stata realizzata da due gruppi di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM), delle Unità di ricerca di Roma Tre e della Calabria.

I solitoni spaziali sono particolari filamenti di luce che, grazie alle particolari proprietà ottiche non lineari del materiale utilizzato, rimangono in un certo senso insensibili al fenomeno della diffrazione (non si allargano). Sono noti da tempo, ma alla capacità di generarli, peraltro in casi molto specifici, non aveva mai fatto riscontro una reale possibilità di utilizzarli: l'indirizzamento era finora risultato difficoltoso e limitato a deviazioni di appena qualche frazione di grado.

La novità della ricerca italiana consiste nell'aver realizzato una configurazione per indirizzare a piacere questi filamenti, anche ad angoli di diversi gradi. Il risultato è quello di avere a disposizione delle vere e proprie guide d'onda, in grado di incanalare informazioni ottiche in filamenti-guida che si autosostengono: da qui il possibile utilizzo non solo in tutti i campi che riguardano le interconnessioni ottiche riconfigurabili, ma anche in tutta la tecnologia che sfrutta l'ottica avanzata (fino a tecniche chirugiche ottiche innovative).

"Siamo riusciti a controllare l'angolo di deviazione di solitoni spaziali — affermano Gaetano Assanto e Cesare Umeton, responsabili dei due gruppi che hanno prodotto lo studio —. In questo modo non solo possiamo deviare la direzione di propagazione dei singoli solitoni, ma possiamo anche generare matrici di filamenti-guide indirizzabili a piacere: una vera rivoluzione nel campo delle tecnologie ottiche avanzate".

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