La montagna marziana, alta tre volte l'Everest, è un luogo privilegiato dove cercare tracce di vita extraterrestre
Alto più di ventiquattro chilometri, il Monte Olimpo è in realtà un antico vulcano marziano, che si credeva inattivo da tempo ma che potrebbe anche conservare qualche attività residua. Sarebbe proprio il calore sviluppato da questa attività che potrebbe favorire la presenza di batteri, e proprio qui, secondo Patrick McGovern dell'Istituto Lunare a Planetario di Houston, bisogna andare a cercare la vita extraterrestre.
Le prove a favore della presenza di vita, passata o forse anche attuale, sul Pianteta Rosso sono numerose: segni geologici di antica acqua corrente, tracce di possibile vita sui meteoriti e sulla superficie marziani e in gennaio i ricercatori hanno anche osservato delle bolle di metano che potrebbero indicare attività di metabolismo microbico. Le ricerche sul Monte Olimpo potrebbero offrire ora delle prove definitive di vita marziana.
Grazie a una simulazione al computer McGovern e Julia Morgan della Rice University hanno capito i motivi della strana asimmetria del vulcano - che presenta un lato molto ripido e uno dall'inclinazione dolce - e la colpa sarebbe dei materiali che stanno sotto alla montagna: lava depositata in maniera disomogenea su una superficie di argilla scivolosa, probabilmente depositata dall'acqua, proprio come succede in certi vulcani Hawaiani.
L'argilla in effetti, come osservato dalla sonda Mars Express, è davvero presente sul suolo marziano. L'acqua sotto al monte Olimpo potrebbe anche essere calda: la superficie esterna del vulcano infatti non mostra segni di crateri, in un pianeta che ne invece cosparso. Questo significa che deve essere rimasto in attività fino a tempi relativamente recenti – da 10 a 20 milioni di anni fa -.
Umido e caldo: queste sono proprio le condizioni in cui gli scienziati credono si sia sviluppata la vita sulla Terra, e per questo forse anche su Marte. In queste condizioni non sarebbe nemmeno necessaria la luce: in molte zone della Terra infatti esistono batteri termofili, forme di vita fra le più primitive, che vivono e proliferano sotto il terreno.
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