Foreste e deforestazione al centro del dibattito della nona edizione del World Social Forum a Belem, in Brasile.
Deforestazione zero è l'obiettivo proposto da Greenpeace per il Brasile, paese al quarto nella classifica globale degli emittitori di gas serra e discusso in questi giorni a Belem, in Brasile, dove si sta svolgendo la nona edizione del World Social
Forum.
Dal 2000 al 2007 una regione dell'Amazzonia brasiliana pari alla superfiecie di tutta la Grecia è stata deforestata e l’allevamento dei bovini, che si espande senza controllo dai primi anni settanta, è tra i maggiori responsabili della distruzione del polmone amazzonico. Un rapporto pubblicato in questi giorni dall'associazione ambientalista e non violenta Greenpeace misura l'impronta ecologica dell'allevamento bovino nello stato del Mato Grosso, dove ricade l'area della foresta amazzonica con la mandria bovina più grande di tutto il paese.
L'analisi presentata nel rapporto è stata sviluppata grazie allo studio di immagini prodotte dal satellite MODIS (Moderate-resolution Imaging Spectroradiometer). L'Amazzonia è stata così al centro del dibattito della nona edizione del World Social Forum come ci racconta Pietro, attivista di Greenpeace, in questo videoblog.
Le foreste del pianeta preservano nel suolo un'enorme
quantità di carbonio, stimabile intorno ai 500 miliardi di tonnellate,
di cui gran parte si trova nelle foreste pluviali tropicali. Questa
immensa quantità di carbonio supera l'intera massa dei carburanti
bruciati in tutto il mondo negli ultimi cento anni.
La deforestazione e il cambio d’uso dei suoli forestali causa il 75% delle emissioni del paese. Di questa percentuale il 59% proviene dalla perdita di copertura forestale e dagli incendi nella regione amazzonica. Cosa possiamo fare per contribuire a frenare la deforestazione in Amazzonia? Ad esempio si può mangiare meno carne bovina e controllare l'origne della carne, della pelle e della soia nei prodotti che compriamo abitualmente.
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