Nasciamo già in grado di seguire il ritmo musicale
In inglese si chiama “beat induction” ed è quella tendenza spontanea dell'essere umano a sincronizzare i movimenti del corpo al ritmo della musica. Un nuovo studio della Accademia Ungherese delle Scienze e dell'Istituto di logica, linguaggio e informatica dell'Università di Amsterdam dimostra che questo fenomeno si manifesta davvero precocemente, già durante i primi due/tre giorni di vita.
Fino a oggi si pensava che questa capacità, grazie a cui sappiamo battere le mani a tempo, ballare e fare musica insieme ad altri musicisti, fosse appresa nei primi mesi di vita. Secondo questo studio recente invece si tratterebbe di una caratteristica innata o appresa addirittura nel grembo della mamma, visto che il sistema uditivo entra in funzione, almeno parzialmente, già circa tre mesi prima della nascita.
Gli scienziati hanno registrato i potenziali elettrici del cervello dei bambini con delle cuffiette di elettrodi poste sulla testa dei piccoli, mentre questi ascoltavano dei ritmi musicali che ogni tanto perdevano di regolarità. La risposta elettrica registrata nel cervello dei bambini in corrispondenza di questi cambi di ritmo dimostra che i piccoli si aspettavano che il battito regolare continuasse, a differenza di quanto accadeva.
I risultati sono importanti per capire l'origine delle abilità musicali nelle essere umano, ma secondo gli scienziati responsabili di questa ricerca sono anche fondamentali per comprendere l'insorgenza della capacità di comprensione del linguaggio, la cui componente ritmica è elemento fondamentale.
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