Vai ai contenuti. Spostati sulla navigazione

Più rispetto per l'Homo erectus

Dallo studio delle ossa pelviche femminili si è scoperto che l'Homo erectus aveva un cervello grande quasi quanto il nostro.

Homo erectus

Gli Homo erectus, gli ominidi nostri lontani antenati che si stabilirono circa un milione e mezzo di anni fa nelle terre dell’Africa orientale, del Medio Oriente e dell’Asia, non erano delle gran lenze. Avevano un corpo da corridori alto e slanciato con anche strette, caratteristiche che ben si adattavano a un clima caldo e alla corsa veloce per l'inseguimento delle prede in Africa, ma il loro cervello era più piccolo del nostro. Questo almeno quanto creduto finora, perché una nuova scoperta pubblicata sull'ultimo numero si Science proietta una nuova luce sull'evoluzione umana.

Secondo i risultati di una ricerca guidata dal paleontologo Scott Simpson, professore di anatomia alla Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland (Stati Uniti), infatti, a un certo punto l'Homo erectus ha fatto un salto evolutivo notevole, sviluppando il cervello a una grandezza simile a quella attuale.

Per arrivare a questa conclusione sono stati studiati i fossili delle ossa pelviche femminili. Facendo misure ostetriche e comparandole con studi precedenti, Simpson e i colleghi hanno determinato che l'osso pelvico dell'Homo erectus si è adattato a far uscire un neonato con un cervello comparabile ai bambini attuali di trentasei settimane, il trenta percento più grande di quanto ritenuto fino ad oggi.

14 novembre 2008

Alla faccia di Copernico

Dopo una lunga ricerca e analisi scientifiche gli scienziati sono in grado di affermare il ritrovamento dei resti di Nicolò Copernico, ricostruendone anche le sembianze.

21 novembre 2008

Un nuovo successo per le staminali

A buon fine il primo esperimento di trapianto di trachea costituita da tessuto di un donatore e cellule del ricevente

21 novembre 2008

Auto e camion: campioni di riscaldamento globale

Tra i vari mezzi di trasporto, al momento sono le automobili e i camion i principali responsabili del riscaldamento globale

21 novembre 2008

Gli alberi e l'acqua urbana

Nuovi modi di gestire l'acqua piovana in città

21 novembre 2008

Internet interplanetario

Test positivi per un nuovo sistema di comunicazione interplanetaria della NASA

20 novembre 2008

La famiglia nell'età della pietra

Prove molto antiche della prima famiglia nucleare

19 novembre 2008

Oceani sempre meno accoglienti

L’aumento di CO2 sta trasformando gli oceani in ambienti ostili alla vita

18 novembre 2008

Ricerca in sciopero. Parla Margherita Hack

14 Novembre - Giornata di mobilitazioni contro le misure del governo su università e ricerca. L'astronoma Margherita Hack racconta a ScienzaEserienza perché è in piazza

14 novembre 2008

Aspettando il Big one

Cinque milioni di persone hanno partecipato alla più grande esercitazione anti-terremoto della storia

14 novembre 2008

Marte sulla Terra

L'ESA sceglie i candidati che parteciperanno a una simulazione della missione su Marte

12 novembre 2008

Censimento dei precari della ricerca

Su iniziativa dell’Istituto di Scienze e Tecnologie cognitive del CNR, una ricerca sul mondo del precariato nell’università e nella ricerca italiana

12 novembre 2008

L'archivio dei ricordi

Ecco dove il cervello mette i ricordi a lungo termine

11 novembre 2008

Aurora 3D

Un team inglese ha creato la prima proiezione tridimensionale dell'aurora boreale

10 novembre 2008

Changes for science

I risultati delle elezioni americane coinvolgono anche ricerca e ambiente. Ecco il programma scientifico del futuro presidente degli Stati Uniti d'America

7 novembre 2008

Il tasto “canc” non basta

Una ricerca in corso ha rilevato che i computer dismessi contengono una considerevole quantità di dati sensibili facilmente recuperabili

6 novembre 2008

Il dinosauro con la puzza sotto il naso

Uno studio sull'olfatto dei dinosauri ha determinato che il Tyrannosaurus Rex poteva sentire l'odore delle prede a incredibili distanze.

6 novembre 2008

Circuiti di luce

La possibilità di inserire particelle fluorescenti all’interno di strutture fotoniche apre la strada ai circuiti che funzionano con la luce

6 novembre 2008

© Copyright Sissa Medialab srl - Trieste (Italy) - 2006-2009
In collaborazione con Ulisse e Zadig