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La Tv che fa male ai bambini

Dalla Nuova Zelanda arriva una nuova conferma: se i bambini passano più di due ore al giorno davanti alla televisione possono sviluppare problemi di apprendimento e concentrazione.

Primo prototipo di televisione

Che la televisione non faccia molto bene ai bambini non è una novità.

Questa volta a confermare dubbi e preoccupazioni è uno studio che arriva dalla Università di Otago, a Dunedin, in Nuova Zelanda: se i bambini molto piccoli passano più di due ore al giorno guardando la televisione, crescendo avranno maggiori probabilità di fare più fatica del normale a concentrarsi.

Gli studiosi hanno condotto lo studio osservando molti bambini piccoli per lungo tempo. Da queste osservazioni è emerso che tra i bambini, sia maschi che femmine, che da piccoli guardano molta Tv, aumentano di quasi il 40 per cento i problemi di concentrazione.

"I bambini che durante l'infanzia guardano per più di due ore al giorno la televisione, e ancora di più quelli che arrivano a superare le tre ore al giorno, hanno presentato sintomi molto diffusi di problemi di concentrazione e apprendimento nell'adolescenza", conferma Erik Landhuis, lo scienziato del gruppo neo zelandese che ha scritto l'articolo pubblicato da poco nella rivista Pediatrics.

Tra i sintomi legati ai problemi di apprendimento ci sono ad esempio la capacità di prestare attenzione solo per periodi brevi di tempo, la poca concentrazione, e grande facilità a essere distratti da fattori esterni.

Dal campione sono stati esclusi tutti i casi di bambini che presentassero difficoltà di apprendimento quando erano ancora molto piccoli, o il cui apprendimento fosse influenzato da fattori socio-economici, per evitare che questi fattori influissero i risultati dell'indagine.

"Il nostro studio va ad aggiungersi alla grande quantità di letteratura che è già stata pubblicata sul tema. La morale è solo una: i genitori dovrebbero decisamente limitare il tempo che i loro bambini passano davanti alla televisione", afferma Bob Hancox, anche lui membro del gruppo di ricercatori della Nuova Zelanda.

I ricercatori hanno osservato per lungo tempo le abitudini e i comportamenti di oltre 1000 bambini nati a Dunedin tra aprile del 1972 e marzo del 1973.

Dalle osservazioni è emerso che i bambini nella fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni guardavano in media 2,05 ore di televisione al giorno. Questa cifra aumenta notevolmente all'aumentare dell'età: tra i 13 e i 15 anni le ore di televisione giornaliere diventano ben 3,1.

Dallo studio è emerso anche che i bambini che sviluppano la tendenza a guardare molta Tv quando sono ancora molto piccoli, continueranno ad avere questa brutta abitudine anche crescendo. Tuttavia, anche se una volta diventati grandi smettessero completamente di vedere le televisione, ormai il danno sarebbe fatto.

"Questo ci dice che gli effetti della televisione durante l'infanzia si ripercuotono sulla nostra capacità di prestare attenzione per lungo tempo", aggiunge Erik Landhuis. Secondo lo scienziato, ci sono varie motivazioni che potrebbero spiegare questo fenomeno.

Tra queste, una delle più prabibili è che il rapidissimo cambio di scene che caratterizza molti programmi Tv stimola eccessivamente lo sviluppo del cervello nei bambini piccoli, facendo sì che a un certo punto la realtà inizi a diventare "noiosa" rispetto ai ritmi a cui si è abituato il loro cervello.

"Così, i ragazzi che guardano molta televisione possono diventare particolarmente insofferenti quando costretti a fare attività lente e abitudinarie, come ad esempio può capitare con i compiti di scuola", spiega Erik Landhuis.

Un'altra possibile spiegazione è che guardare la Tv fa sì che vengano tralasciate altre attività che invece aiutano a "addestrare" la concentrazione, come ad esempio leggere, giocare o fare sport.

La mancanza totale di interazione con la televisione può anche avere effetti sulle relazioni dei bambini al momento di interagire con altri esseri umani.

"In realtà lo studio non prova al cento per cento che guardare tanta televisione causi problemi di attenzione, può essere anche interpretato al contrario, ovvero che tutti i bambini che hanno una tendenza fin da piccoli a sviluppare problemi di apprendimento trovano una valvola di sfogo nella Tv, o semplicemente gli risulta più semplice guardare la televisione, e per questo ci passano molte ore", conclude Erik Landhuis. "Tuttavia, lo studio conferma che gli effetti della televisione sono comunque negativi, sia che sia presente questa predisposizione o no".

Alcuni studi precedenti avevano messo in relazione l'abitudine diffusa tra i bambini a essere sempre più sendentari e guardare sempre più televisione con i problemi di obesità e diabete, trovando importanti correlazioni.

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