Un gruppo di ricercatori di Harvard ha scoperto il primo fossile di orchidea, la cui datazione suggerisce un'imponente proliferazione floreale dopo l'estinzione dei dinosauri.
Fate lo sforzo di dimenticarvi i mammiferi per un attimo. È assai probabile, infatti, che il regno dei fiori abbia dominato sul nostro pianeta per lungo tempo dopo la scomparsa dei dinosauri.
Questo è ciò che pensano i ricercatori che hanno scoperto, incastonato nell’ambra della Repubblica Dominicana, il primo fossile di orchidea, un esemplare di polline dell’età oscillante fra i 15 e i 20 milioni di anni.
La famiglia delle orchidiacee vantava la diffusione più imponente fra tutte le piante in fiore, ma a livello scientifico questo fenomeno non è stato ben compreso perché finora era venuto a mancare qualsiasi reperto fossile in grado di raccontare la sua storia.
Alcune precedenti speculazioni, infatti, datavano la prima apparizione delle piante a circa 45 milioni di anni fa.
Santiago Ramirez e colleghi dell’Università di Harvard, Stati Uniti, hanno eseguito una comparazione fra l’informazione genetica contenuta in questo campione fossilizzato di Meliorchis caribea e quella all’interno delle piante attuali per poi ricorstruire l’albero evolutivo.
Il loro albero genealogico, poi, ha dimostrato che le prime orchidee fiorirono circa 84 milioni di anni fa. Gli esemplari che passarono indenni la grande estinzione di massa avvenuta circa 65 milioni di anni fa - che ebbe fra le sue vittime più illustri anche i dinosauri – proliferarono in maniera esponenziale raggiungendo rapidamente le circa 28 mila specie che conosciamo oggi.
Adesso potete anche non ricordarvi dei mammiferi e continuare a immaginare l'immensa pianura coperta di fiori, pensare ai profumi e sognare i colori.
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Un gruppo di ricercatori dell'Università di Harvard ha ideato un software che obbliga gli utenti a rendere disponibili contenuti su internet e non solo scaricarli.
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