Nell'antica Mesopotamia, lo sviluppo delle grandi città potrebbe essere stato molto più casuale e independente dalla volontà politica di quanto si sia sempre pensato.
Si è sempre pensato che i grandi centri urbani, nell'antichità, crescessero e si espandessero allargandosi a partire da un punto centrale. Eppure, le recenti scoperte che arrivano dalla città di Tell Brak, nel nord-est della Siria, sembrano confermare un'altra teoria.
In questa zona sembra infatti che il nucleo urbano sia andato sviluppandosi attraverso tanti piccoli insediamenti, uno vicino all'altro, che man mano che andavano espandendosi si sono trasformati in un'unica città.
Secondo alcuni studiosi, i reperti archeologici che sono stati ritrovati nella zona potrebbero dimostrare una nuova teoria, secondo la quale le città dell'antica Mesopotamia si sono sviluppate come risultato dell'unione di tanti insediamenti, e non sotto l'effetto di uno sviluppo controllato da un'autorità centrale.
Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, vengono forniti vari dettagli relativi alla zona di Tell Brak, che viene descritta come "la prima città antica in Mesopotamia di cui abbiamo potuto farci un'idea chiara di come si sia sviluppata", afferma Geoff Emberling dell'Oriental Institute Museum di Chicago, in Illinois, negli Stati Uniti, uno studioso che non è tra i firmatari dello studio ma ha dedicato molte delle sue ricerche al sito di Tell Brak.
Quella di Tell Brak è una zona particolarmente interessante: situata tra due fiumi importanti, il Tigri e l'Eufrate, viene considerata come uno dei siti archeologici più antichi della Mesopotamia.
Si ritiene che i primi insediamenti risalgano al 6000 a.C., secondo i calcoli di Jason Ur, dell'Università di Harvard.
Lo studioso, insieme ad alcuni colleghi ha esaminato la distribuzione dei ritrovamenti di antiche ceramiche, o parti di esse, nella zona di Tell Brak, per determinare in questo modo la struttura dello sviluppo urbano.
La relazione tra ceramiche e sviluppo urbano è resa possibile dal fatto che, in precendenza, è stato determinato in che periodo temporale hanno fatto la loro comparsa i vari tipi di stile di lavorazione della ceramica ritrovati.
Ad esempio, le ceramiche che contengono sabbia e pezzi di tessuto per rinforzarne la struttura risalgono a un periodo compreso tra il 4200 e il 3900 a.C..
In seguito, tra il 3900 e il 3400 a.C., al posto di sabbia e tessuto gli artigiani iniziarono a utilizzare la paglia, ovvero la parte immangiabile che rimaneva dalla lavorazione del grano, e allo stesso tempo cambiarono la struttura e la forma delle proprie ceramiche.
Gli archeologi hanno individuato la presenza di sei diversi insediamenti che risalgono al periodo tra il 4200 e il 3900 a.C., che si travano localizzati a circa 500 metri di distanza dal centro urbano di Tell Brak.
Secondo Jason Ur è ancora difficile determinare se si trattasse di insediamenti nati dall'allontanamento di gruppi di persone dal centro città, o dall'arrivo di immigranti e popolazioni dall'esterno.
In ogni caso, non esiste alcun segno che dimostri che la struttura generale degli insediamenti della zona sia andata sviluppandosi secondo linee guida precise.
Non solo, le ceramiche più recenti, quelle del periodo compreso tra il 3900 e il 3400 a.C., sono state ritrovate soprattutto nella zona urbana centrale, suggerendo che la città si sia eventualmente sviluppata "al contrario", ovvero che i vari insediamenti siano andati sviluppandosi dall'esterno verso l'interno, fino a unirsi in un punto centrale.
In quel periodo si suppone che a Tell Brak vivessero nel complesso già più di 15000 persone.
"La scoperta è molto importante, perchè dimostra che le città non sono andate svilppandosi sotto il controllo rigido di un re, nel tentativo di mantenere unito il proprio popolo", afferma Jason Ur. "Sicuramente la maggior parte degli sviluppi nell'antichità sono stati determinati da imposizioni dall'alto, in particolare dal potere dominante, e attraverso regole aristocratiche. Una cosa su cui siamo certi, però, è che in Mesopotamia queste regole non sono state alla base dello sviluppo delle città, che anzi hanno seguito processi spontanei e casuali", conclude.
Questo potrebbe significare, anche se è ancora tutto da dimostrare, che la struttura politica dei governi della zona era molto meno autoritaria e accentratrice di quanto si sia sempre pensato.
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