Una nuova ricerca rivela che le persone affette da amnesia fanno difficoltà a immaginare gli eventi futuri con ricchezza di dettagli e aspetti emotivi. Questa scoperta si aggiunge a molti altri studi che dimostrano l'utilità dei ricordi nel prefigurarsi le situazioni future
Eleanor Maguire del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging di Londra, Regno Unito, insieme a un gruppo di ricercatori, ha studiato cinque pazienti affetti da amnesia classica ("Proceedings of the National Academy of Sciences", DOI: 10.1073/pnas.0610561104).Tutti quanti i pazienti avevano in passato sofferto di infezioni che hanno hanno poi provocato un danno a una regione del cervello chiamata ippocampo. La lesione ha reso i soggetti incapaci di ricordare gli eventi passati, anche se ancora in grado di ricordare cose come per esempio i nomi dei propri parenti.
I ricercatori hanno chiesto ai
partecipanti – e a un gruppo di controllo, senza alcun tipo di
amnesia – di immaginare un certo numero di scenari futuri, come per
esempio la visita a una spiaggia, a un museo e a un castello, e di
descriverlo dettagliatamente. Gli scienziati hanno poi analizzato i
racconti, frase per frase, dando a ciascuna un punteggio sulla base
dei riferimenti alle relazioni spaziali, alle emozioni e agli oggetti
specifici presenti nel racconto. Tutti gli amnesici, tranne uno, si sono
dimostrati peggiori nel compito rispetto al gruppo di controllo. Le
loro ricostruzioni si sono dimostrate meno organizzate e di tono
emotivo più piatto o assente. “Non è molto
realistico, non sta realmente succedendo. La mia immaginazione...
beh, non sto davvero immaginando, lasciamo stare,” ha detto uno dei
pazienti durante la prova.
In confronto all'altro gruppo, gli
amnesici hanno fornito descrizioni meno organiche degli eventi
futuri. In particolare, la maggioranza dei pazienti non ha descritto
le relazioni spaziali fra gli oggetti che stava immaginando e ha
detto poco di come si sentiva dentro allo scenario fantastico. “Non
sono stati in grado di vivere l'esperienza immaginata nella sua
totale globalità, l'hanno vista piuttosto come una collezione
di immagini separate”, spiega Maguire.
La scienziata sostiene che già
in passato si sono ottenute prove anedottiche che suggeriscono che i
pazienti amnesici fanno difficoltà a rappresentare i fatti
futuri, ma il suo studio finora è l'unico che abbia studiato
la questione in modo sistematico. “Questi risultati dimostrano che
l'amnesia è in realtà un disturbo peggiore di quello
che sembra – i pazienti sembrano intrappolati nel presente,”
continua Maguire.
In base ai risultati, Maguire ritiene che l'ippocampo giochi un ruolo importante nel prefigurarsi il futuro. La scienziata sospetta anche che il paziente amnesico che non ha mostrato le stesse difficoltà degli altri abbia una lesione ippocampale meno estesa rispetto al resto dei partecipanti.
Lo studio va ad aggiungersi alla
crescente mole di conoscenze che dimostra che “l'abilità nel
ricordare i fatti del passato va a braccetto con quella nel fare
piani per il futuro”, come dice lo psicologo Thomas Zentall
dell'Università del Kentucky a Lexington, Kentucky, USA. “É
presumibile che la memoria si sia evoluta perchè è
utile.”
Uno studio recente che si avvale di
scansioni cerebrali mostra che quando si immaginano potenziali eventi
futuri si attivano anche i centri di processamento della memoria.
“Tutto questo coincide perfettamente con i risultati delle nostre
ricerche recenti”, afferma Kathleen McDermott, della Washington
University School of Medicine di St. Luis, Missouri, USA, che ha
guidato il gruppo di ricerca.
Maguire pensa ora di studiare un gruppo di persone affette da amnesia che non presentino alcun danno ippocampale, per osservare se anche questi evidenzino disturbi nel visualizzare gli eventi futuri.
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