Uno schermo plastico potrebbe consentire ai telescopi spaziali di osservare direttamente i pianeti dei sistemi extra solari
Riuscire a osservare un pianeta grande come la Terra intorno a una stella lontana potrebbe essere più semplice del previsto. Il segreto è usare gli strumenti giusti. Almeno questo è quanto pensa Webster Cash, un astronomo dell'Università del Colorado di Boulder che ritiene che si possa usare un telescopio spaziale già in costruzione e una sorta di schermo solare.
Questo schermo, a forma di petalo di fiore, avrebbe delle dimensioni contenute, circa 30-50 metri e sembrerebbe un vero e proprio sacchetto gigante della spazzatura. Collocato da una apposita astronave a circa 50 mila chilometri di distanza nello spazio dal telescopio servirebbe a schermare la luce diretta della stella osservata, permettendo al telescopio stesso di cercare il bagliore dell'eventuale nuova Terra.
Il problema con la ricerca di pianeti di tipo terrestre è che sono poco luminosi, circa un decimo di miliardesimo della brillantezza delle stelle attorno a cui orbitano. Per trovarli quindi servirebbero telescopi spaziali estremamente avanzati (e costosi) da collocare a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra. Cash però pensa che non sia necessario ricorrere a strumenti così avanzati. Grazie al suo schermo solare, potrebbe essere sufficiente infatti il prossimo sostituto di Hubble, il James Webb Space Telescope in costruzione da parte della Nasa.
Lo schermo sarebbe fornito di un serbatoio e di una piccola astronave che lo porterà a “spasso” nello spazio di volta in volta posizionandolo in modo da bloccare la luce della stella osservata. Ci sono però alcuni problemi. Il nuovo telescopio è disegnato appositamente per osservare lontane galassie, più che stelle vicine e quindi non è detto che riesca a distinguere i pianeti. Anche se Cash, che ha pubblicato un articolo sulla rivista Nature (vol.442, n.5783) ritiene che entro un raggio di circa 32 anni luce da noi (cosa che include circa un migliaio di stelle) potrebbe operare piuttosto bene. L'ultimo problema è l'allineamento del telescopio con lo schermo: per funzionare dovrebbe essere perfetto, un compito tutt'altro che facile.
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