Astronomi della NASA hanno individuato il bagliore dei primi oggetti celesti nati dopo il big bang.
Un gruppo di ricercatori americani sarebbe riuscito a vedere la debole luce emanata dalla prima stella che si è formata nell'Universo. La stella fa parte di un particolare tipo di corpi celesti conosciuti dagli astronomi con il nome di popolazione III. Sono le stelle più antiche, che si sarebbero formate dalla condensazione dei gas primordiali liberati dal big bang, meno di 200 milioni di anni dopo la grande esplosione.
Si tratta di oggetti che non sarebbero visibili con gli attuali strumenti di osservazione e nemmeno con quelli di prossima generazione, ma nondimeno è possibile osservarli cercando di captare l'energia da essi emessa nel cosmo. Questa energia contribuisce a costituire il flusso generale di radiazioni infrarosse, chiamata cosmic infrared background, che si disperde nell'Universo.
Il problema è che tutte le giovani stelle contribuiscono in piccolissima parte a questo fondo di emissioni. E distinguere le radiazioni emesse da una singola stella da questo rumore di fondo è come riuscire a sentire il suono prodotto da un singolo violino all'interno di un'orchestra composta da milioni di elementi. I precedenti tentativi messi in atto dagli astronomi per tentare di isolare la radiazione emessa da una singola stella di popolazione III all'interno del cosmic infrared background si sono mostrati inefficaci a isolare il singolo suono.
Ora però , stando a un articolo apparso sulla rivista "Nature" (vol 438, numero 7064), Alexander Kashlinsky i suoi collaborati del NASA's Goddard Space Flight Center di Greenbelt, Maryland, sostengono di essere riusciti a osservare la luce di una singola stella antica. Con il telescopio spaziale Spitzer della NASA, hanno esaminato l'intero campo di emissione del cosmic infrared background. Dai risultati complessivi dell'intera banda infrarossa, hanno via via tolto tutte le frequenze che in qualche modo erano riconducibili alle stelle più recenti. Alla fine è rimasta una sola frequenza di emissione molto incostante. Secondo loro sarebbe il riflesso della radiazione emessa dalle stelle di popolazione III.
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