Uno studio australiano svela tutti gli effetti ambientali della gigantesca eruzione avvenuta nel 1991 nelle Filippine.
L'eruzione del vulcano Pinatubo nelle Filippine nel 1991 ha innescato una serie di eventi tali da influenzare l'evoluzione degli stessi cambiamenti climatici. L'ipotesi è stata avanzata da John Church, un ricercatore dell'Antarctic Climate and Ecosystems Cooperative Research Centre di Hobart in Tasmania (Australia) sulle pagine della rivista "Nature" (vol 438, numero 7064).
L'eruzione ha immesso nell'atmosfera una grande quantità di particelle microscopiche, i cosiddetti aerosol, che hanno avuto l'effetto di respingere i raggi solari e far raffreddare gli oceani, facendo diminuire il livello del mare. Questo ha significato una riduzione di circa 6 millimetri nell'anno successivo all'eruzione. Da quel momento in poi, il mare si è innalzato di circa 0,5 millimetri in più ogni anno per dieci anni, come effetto del "rimbalzo".
L'effetto del rimbalzo dopo l'eruzione si è andato a sommare all'aumento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale. Ecco spiegato perché , mentre dal 1950 al 1993 il livello si è alzato in media di 1,8 millimetri all'anno, dal 1993 al 2000 l'innalzamento è stato di circa 3,2 millimetri all'anno.
Le simulazioni al computer condotte sull'eruzione hanno mostrato che gli effetti di raffreddamento del mare dovute al Pinatubo hanno iniziato a esaurirsi 18 mesi dopo l'evento: da allora gli oceani hanno ricominciato a riscaldarsi gradualmente. "Fino al completamento dello studio — dice Church — nessuno aveva compreso l'entità del raffreddamento del mare dopo l'eruzione". L'evento del Pinatubo ha fatto parte di una catena di eruzioni cominciata nel 1963 dopo quella del Mount Agung in Indonesia. Secondo Church, senza questi eventi l'aumento del livello del mare registrato fino a oggi sarebbe stato molto più alto.
L'importante riconoscimento del valore di 650 000 euro è andato a sei scienziati di varie discipline.
La prima sonda europea diretta verso Venere potrebbe portare a interessanti scoperte sui meccanismi climatici.
Cresce l'intensità dello scontro negli Stati Uniti tra sostenitori del cosiddetto intelligent design e dell'evoluzionismo.
Nuove ricerche dimostrano sempre di più l'importanza dell'evaporazione nel determinare gli impatti dell'effetto serra.
Le organizzazioni ambientaliste lanciano l'allarme: bandiere ombra e pesca illegale stanno distruggendo l'ambiente oceanico.
La scoperta di un ricercatore italiano a Zurigo potrebbe rilanciare i rischi per la salute umana portati da mucca pazza.
L'ipotesi geologica della presenza di metano sul pianeta rosso perde consistenza: il metano è proprio di origine biologica?
La megafauna dell'isola africana è stata annientata dagli esseri umani: le prove trovate nelle ossa fossili.
Pochi mezzi e scarse risorse all'origine dell'alluvione della città americana. Ma ci sono anche errori di costruzione.
Astronomi della NASA hanno individuato il bagliore dei primi oggetti celesti nati dopo il big bang.
Il governo di Canberra sponsorizza una ricerca per valutare in che modo le compagnie assicurative discriminino i clienti sulla base del loro DNA.
Un rapporto delle Nazioni Unite lancia l'allarme sullo stato di salute dei grandi laghi di tutto il continente nero.
Ma per l'ESA la missione è stata ugualmente un grande successo.
Ricercatore americano scopre che in alcuni casi anche le scariche di laboratorio emettono raggi X.
Il computer usato per simulare i test nucleari ha raddoppiato in un anno la sua potenza di calcolo.
Studio tedesco evidenzia i rischi che le regioni europee corrono a causa dei cambiamenti climatici.
Un ingegnere elettronico mostra come rivoluzionare i collegamenti con le sonde nella profondità del Sistema solare.
Un articolo su "Nature" denuncia la grave situazione in cui si potrebbe trovare la Rift Valley.
Un esame delle lettere scritte e ricevute dai due grandi scienziati svela alcune curiosità.