Un batterio che vive a oltre due chilometri di profondità nell'Oceano Pacifico usa il bagliore di una sorgente idrotermale per eseguire questo processo.
Un batterio scoperto nelle profondità marine a quanto pare ha la capacità di rompere tutte le regole. Secondo i suoi scopritori infatti, coordinati da Cindy Van Dover, una biologa marina del College of William and Mary di Williamsburg in Virginia, è in grado di effettuare la fotosintesi anche in assenza di luce solare. Si tratta del primo organismo mai scoperto in grado di compiere questo processo usando un'altra fonte di luce.
La fonte di luce in questione è ancora misteriosa, ma sembra legata alla presenza di sorgenti idrotermali calde sul fondo dell'oceano. Scoperte per la prima volta nel 1977, le sorgenti idrotermali hanno sempre sorpreso gli scienziati per le forme di vita che le circondano, da granchi senza occhi a vermi tubulari lunghi due metri.
Non si tratta però di zone completamente oscure, perché producono una sorta di bagliore sebbene troppo debile per essere individuato dall'occhio umano. Per determinare se in effetti questo bagliore può sostenere forme di vita fotosintetica, gli esperti guidati dalla Van Doren sono scesi a 2400 metri di profondità lungo la dorsale pacifica all'interno del sottomarino Alvin della Woods Hole Oceanographic Institution. Durante l'immersione, hanno recuperato una serie di campioni da alcune sorgenti idrotermali e in un articolo pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" hanno descritto il batterio. Chiamato GSB1, il batterio sembra riuscire sostenersi con il bagliore della sorgente idrotermale.
"I risultati sono sorprendenti e aprono un nuovo campo di studi", dice il microbiologo Bob Buchanan della University of California di Berkeley. "Ora bisogna capire se il batterio vive costantemente attorno alle sorgenti idrotermali o se spende gran parte della sua vita in altri punti".
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