Nascosto tra i semi di un pomodoro transgenico e nelle foglie di tabacco, sta per arrivare il vaccino contro il coronavirus responsabile della SARS. Lo ha realizzato Hilary Koprowski, direttore del centro di neurovirologia del Jefferson Medical College alla Thomas Jefferson University di Philadelphia, che ha pubblicato sulla rivista PNAS un articolo in cui spiega il meccanismo ingegnoso che potrebbe permettere di sviluppare un vaccino contro la malattia respiratoria.

Il ricercatore ha inserito nel genoma delle piante di pomodoro e tabacco il gene del coronavirus responsabile della produzione di una proteina dell'involucro che serve al virus per penetrare nelle cellule dell'ospite. Poi, per verificare l'efficacia del trasferimento genico ma soprattutto l'effetto della proteina, ha preso dei topolini cavia e li ha nutriti con il pomodoro transgenico. E ha visto che i topolini, pochi giorni dopo, producevano degli anticorpi anti-proteina. Con il tabacco le cose però non sono state così semplici, visto che i topolini a cui erano state date delle foglie da mangiare non hanno sviluppato l'immunità, probabilmente per una questione di quantità. In questo caso era necessaria una iniezione con l'estratto della piante per stimolare la risposta.

Secondo Hilary Koprowski, "le piante hanno un grosso vantaggio nella realizzazione di vaccini rispetto agli altri metodi, perché la produzione è molto più economica e molto più sicura e i vaccini sono molto più facili da somministrare, perché si possono dare per via orale". Finora, utilizzando delle piante sono stati sviluppati diversi vaccini per diverse malattie, come la rabbia e l'epatite B, ma nessuno ha ricevuto il supporto dell'industria farmaceutica. Adesso Koprowski e colleghi si stanno già preparando a nuovi studi sugli animali e a nuove combinazioni di vaccino date per via orale o iniettiva, che potrebbero rinforzare l'immunità.