Scomparsa da circa un secolo dalla marina mercantile, la propulsione a vela potrebbe presto tornare in auge grazie alle nuove tecnologie.
Le navi a vela, sostituite da quelle a vapore e poi da quelle con motore a combustione interna, potrebbero tornare a solcare i mari grazie alle moderne tecnologie. Un team di ricercatori tedeschi della compagnia Skysails sta infatti tentando di capire se i moderni aquiloni fatti di materiali high tech possano spingere le navi sulle rotte di tutto il mondo, riducendo l'impatto ambientale dei combustibili e facendo risparmiare un po' di soldi agli armatori. L'idea non prevede l'eliminazione completa dei motori diesel. Questi serviranno pur sempre nelle giornate in cui il vento non c'è o soffia nella direzione sbagliata. Negli altri casi però la vela potrebbe aiutare il motore e dimezzare il consumo di carburante.
In Danimarca, invece, un gruppo di architetti navali guidato da Knud E. Hansen sta pensando di fornire navi da 50 000 tonnellate di veri e propri alberi. Al posto delle vele tradizionali, però, ci dovrebbero essere delle lamine sottili di materiali ad alta tecnologia in grado di ruotare attorno all'albero a seconda della direzione e della forza del vento. Anche in questo caso si tratterebbe di energia ausiliaria da aggiungere a quella dei tradizionali propulsori.
Il motivo per cui la vela sta tornando di moda nella marina mercantile è presto detto. Con la diminuzione dei membri dell'equipaggio e l'automatizzazione delle navi, il costo maggiore che gli armatori si trovano ad affrontare non è più il personale, ma il carburante. Se nel 1900 il costo del combustibile rappresentava il 10% dei costi di conduzione di una nave, a poco a poco questo è salito fino a diventare il 25% e infine il 60% nel 2000. Senza contare che le nuove tecnologie hanno dimostrato di poter rendere la propulsione velica molto più efficiente di quanto fosse in passato.
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