Costruito in Inghilterra ricava l'energia per andare avanti "digerendo" mosche all'interno di otto bioreattori.
Un robot in grado di autosostenersi producendo da sé la propria energia è stato messo a punto da un team di ricercatori inglesi dell'Università del West of England di Bristol. Il robot, una sorta di ciambella su ruote, ottiene l'energia attraverso la digestione in una serie di bioreattori delle mosche catturare con una trappola. L'unico problema è che il componente principale del motore sono i batteri che vivono negli escrementi e quindi l'automa non ha un odore gradevole.
Chiamato EcoBot II, fa parte di un progetto che vuole costruire robot da "liberare e dimenticare": l'idea è quella di avere flotte di automi in grado di dare la caccia agli insetti molesti nei giardini, o in zone inospitali per compiere monitoraggi scientifici o militari. Prima però di essere utile in queste funzioni, EcoBot ne dovrà fare di strada: per il momento si può spostare al massimo ad una velocità di dieci centimetri l'ora e ogni 12 minuti accumula sufficiente energia da potersi spostare di due centimetri e inviare un segnale radio. Però, gli bastano otto grasse mosche in ciascuno dei bioreattori per avere sufficiente energia per cinque giorni interi.
La produzione di energia avviene tramite questi bioreattori o celle microbiche a combustile. Qui la mosca viene aggredita dai batteri presenti negli escrementi che ne smontano il componente principale dell'esoscheletro e cioè la chitina. Questo produce zuccheri che vengono metabolizzati dai batteri. In questo processo di assorbimento, i batteri liberano elettroni che vengono raccolti per formare una corrente elettrica.
Per il momento però, il robot non è ancora autonomo. Le mosche gli vengono infilate nei bioreattori dagli scienziati. La speranza però è di riuscire a realizzare una trappola efficiente perché catturi gli insetti necessari alla sua alimentazione. Un'idea prevede una sorta di trappola che aspiri le mosche che volano vicine. Un'altra, di usare gli stessi escrementi per attirare gli ignari insetti.
La NASA vuole creare un laser che trasmetta dati da Marte alla Terra con una velocità superiore a quella dei laser usati oggi e a un costo inferiore.
La storia della specie umana ha visto i bambini svilupparsi più precocemente di quanto facciano oggi. Due milioni di anni fa i nostri antenati avevano un'infanzia molto più breve.
Proposto da un ricercatore australiano potrebbe battere le performances di tutti i telescopi attualmente esistenti.
Astronomi britannici lanciano un progetto per creare una rete che colleghi fra loro i telescopi robotici di tutto il mondo.
Sulla rivista scientifica Nature i due candidati alla carica di presidente degli Stati Uniti hanno accettato di rispondere a una serie di domande sui più scottanti temi scientifici del momento.
L'antica capitale Inca Cuzco è stata costruita in modo da ricordare un puma. La tesi è stata avanzata da un ricercatore del Politecnico di Milano.
Un programma del Pentagono punta a raccogliere dati in tempo reale sulle reazioni dei soldati mentre stanno combattendo.
Si tratta della prima delle otto bobine che compongono il Barrel Toroid, il cuore di un progetto che punta a scovare le particelle più esotiche.
Un asteroide potrebbe aver portato la vita sulla Terra: lo dimostrerebbero rocce ricche di batteri rinvenute all'interno di un cratere canadese.
Studio pubblicato su Science dimostra che invece di 12 mila sono oltre 18 mila le specie animali e vegetali in procinto di scomparire.
Per gli esperti britannici manca poco alla scoperta delle onde previste dalla teoria della relatività generale di Einstein. I bookmaker però rimangono scettici.
Altro che Siberia, i primi abitanti del continente americano arrivarono dall'Australia, passando attraverso la Polinesia e il Giappone.
Il grande terremoto che doveva colpire la California entro domenica 5 settembre non c'è stato. Modelli previsionali sbagliati o non ancora abbastanza precisi?
L'impatto che causò l'estinzione dei dinosauri è stato così grande da causare una serie di incendi in tutto il mondo. Ed è l'unico così grande di cui si abbia notizia.
Attorno all'anno Mille gli uomini erano più alti che all'inizio della rivoluzione industriale. Il motivo? Alimentazione migliore e cambiamenti climatici.
Gli ominidi hanno cominciato a camminare in modo eretto circa due milioni di anni prima di quanto pensato fino a oggi.
Il riscaldamento globale cambierà il volto del panorama forestale transalpino, riducendo l'area di diffusione di alcune specie e aumentando quella di altre.