Da sempre trascurato, l'inquinamento delle falde acquifere causato dal boro sarebbe quasi un'emergenza per i paesi del bacino del Mediterraneo. Un programma europeo ha raccolto dati dalle sorgenti di sei paesi.
Un nuovo pericolo minaccia le falde acquifere dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo: il boro. Secondo i dati raccolti da un programma dell'Unione Europea, la contaminazione da parte di questo elemento potrebbe mettere a rischio molti degli acquiferi sotterranei su cui si basa l'agricoltura dei paesi rivieraschi.
Gli effetti di questo inquinamento sono sconosciuti. Si sa che alcune colture, come ad esempio quelle di agrumi e in particolare il limone, possono sopportare alti livelli di boro nelle acque. Ma non si conosce quasi niente dei possibili effetti per la salute umana del boro depositato nelle acque e nelle colture.
Secondo test condotti sugli animali, il boro sarebbe teratogeno (cioè causerebbe problemi allo sviluppo del feto alterandone la crescita durante la vita intrauterina) e potrebbe causare riduzioni nei tassi di fertilità. Attualmente, i limiti posti dall'Unione Europea sono di 1 milligrammo di boro per litro d'acqua, ma il programma europeo Boremed (Boron contamination of water resources in the Mediterranean region: distribution, sources, social impact and remediation) ha dimostrato che circa il 10 per cento degli acquiferi ha livelli di boro superiori a questo limite. Lo studio è stato condotto raccogliendo 6000 campioni di acque in Italia, Grecia, Francia, Cipro, Israele e nei territori dell'Autorità palestinese.
L'origine della presenza di questo elemento nelle falde acquifere varia da regione a regione. Nei bacini toscani, per esempio, dipende dall'intrusione di acqua salata negli acquiferi di acqua dolce. In altri, dalla presenza di fonti idrotermali o dall'interazione con rocce ricche di sali. In generale, comunque sembrerebbe essere un inquinamento dovuto a cause geologiche più che umane. La notizia è riportata da Geotimes.
Grazie alla proteomica ricercatori italiani hanno isolato gli enzimi della flora fermentante del vino responsabili della produzione di istamina che provoca così tanti disturbi, fra cui quel fastidioso mal di testa.
I canali che si vedono sulla superficie del pianeta Marte potrebbero non essere solo il frutto di fiumi che in passato scorrevano sul pianeta. Una nuova ricerca attribuisce la topologia della superficie del pianeta anche a "fiumi di sabbia".
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Il Commissario europeo Busquin pensa che sia possibile battere la concorrenza giapponese e costruire in Francia il reattore sperimentale a fusione nucleare.
I centri nervosi dove si formano i nostri rimpianti si trovano nella corteccia orbitofrontale. La scoperta pubblicata su Science da ricercatori francesi che hanno studiato il comportamento di alcuni volontari durante il gioco d'azzardo.
Una ricerca ha consentito di individuare alcune caratteristiche delle malattie ereditarie che colpiscono i cani. Dati che potrebbero essere utili anche nella cura di malattie umane.
Svelato il mistero di un pozzo pieno di resti umani trovato in Spagna ad Atapuerca: probabilmente i corpi vi furono gettati dopo un massacro.
Per la prima volta si è seguito lo sviluppo della corteccia cerebrale dall'infanzia alla maturità grazie a una particolare risonanza magnetica. È stato così chiarito che anche il cervello ha bisogno di crescere per funzionare al meglio.
Un modellino per capire come funziona la pioggia incessante che va avanti da miliardi di anni sulla luna di Saturno. Una pioggia di polimeri che potrebbe nascondere la chiave della vita, sottoforma di goccioline di fango spaziale.
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Il campo magnetico terrestre oscilla sempre più? Niente paura, il vento solare è capace di generarne subito uno nell'alta atmosfera, capace di difendere la Terra dall'arrivo delle pericolose radiazioni spaziali.
Un auto solare da record. È la più veloce del mondo e ora si prepara a percorrere il tragitto più lungo mai fatto da un'auto senza benzina. Andrà dalla Grecia al Portogallo e viaggerà per due settimane attraverso 15 paesi dell'Europa occidentale.
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I piloti di Hollywood reclutati dalla Nasa per agganciare in volo la capsula in rientro sulla Terra con a bordo particelle del vento solare non sono potuti intervenire: il paracadute della capsula non si è aperto.
Al Cnr hanno messo a punto una sorta di "Tutto città" marino: riporta la situazione per più di 200 punti del Mediterraneo per i quali, in base a una statistica relativa agli ultimi dieci anni, sono state analizzate, per ogni mese e stagione, le caratteristiche del moto ondoso e del vento.
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Grandi campi coltivati esclusivamente a mais OGM potrebbero contaminare piante di mais non-ogm distanti fino una trentina di metri e quindi potrebbero modificare il micro-sistema generando insetti con nuove resistenze.