Mangiare è anche una questione di testa. Recenti ricerche indicano come la secrezione ormonale e la trasmissione di impulsi nervosi abbiano il loro ruolo nel determinare la fame o la sazietà.
Ricercatori dell' Università di Warwick hanno scoperto quali sono i meccanismi attraverso cui alcuni neuroni cerebrali riescono a regolare l'impulso della fame. Il lavoro è stato pubblicato sul primo numero di maggio di Nature Neuroscience. Guidati da Dave Spanswick, gli scienziati hanno evidenziato una sorta di "pacemaker" naturale nascosto nel nucleo ipotalamico arcuato che produce continui stimoli elettrici.
Il segnale di sazietà è contenuto negli ormoni che quando si legano alle cellule nervose, attraverso l'azione di specifici recettori, traducono lo stimolo in segnale chimico. Così il nostro cervello capisce che abbiamo bisogno di energia e stimola il nostro appetito.
La combinazione di questi ormoni e di questi segnali permette di avere un meccanismo così finemente bilanciato, che anche il minimo errore può produrre un pesante cambiamento sull'appetito e sui modelli di alimentazione.
Errori di questo tipo, secondo i ricercatori, potrebbero spiegare il perché molte persone obese o in sovrappeso non riescono a combattere la loro tendenza ad acquistare peso semplicemente mangiando meno e facendo esercizio fisico. Quello dell'obesità è un problema di salute che vede nell'occhio del ciclone soprattutto gli Stati Uniti, dove circa un terzo delle persone sono clinicamente obese, ma che è sempre più sentito anche da questa parte dell'Oceano.
L'ufficio regionale Europeo dell'OMS nel suo Rapporto sulla salute del 2002, definisce l'obesità come una "epidemia estesa a tutta la Regione europea". Circa la metà della popolazione adulta è in sovrappeso e il 20-30 per cento degli individui, in molti paesi, è definibile come clinicamente obeso.
Per la prima volta si è seguito lo sviluppo della corteccia cerebrale dall'infanzia alla maturità grazie a una particolare risonanza magnetica. È stato così chiarito che anche il cervello ha bisogno di crescere per funzionare al meglio.
Un modellino per capire come funziona la pioggia incessante che va avanti da miliardi di anni sulla luna di Saturno. Una pioggia di polimeri che potrebbe nascondere la chiave della vita, sottoforma di goccioline di fango spaziale.
L'agricoltura dovrà sostenere due miliardi di persone in più nei prossimi trent'anni e per questa sfida saranno sempre più importanti le biotecnologie. Ma la Fao, nel suo rapporto annuale, denuncia la scarsità di studi sulle colture orfane, quelle che nutrono il terzo mondo.
Da sempre trascurato, l'inquinamento delle falde acquifere causato dal boro sarebbe quasi un'emergenza per i paesi del bacino del Mediterraneo. Un programma europeo ha raccolto dati dalle sorgenti di sei paesi.
Il campo magnetico terrestre oscilla sempre più? Niente paura, il vento solare è capace di generarne subito uno nell'alta atmosfera, capace di difendere la Terra dall'arrivo delle pericolose radiazioni spaziali.
Un auto solare da record. È la più veloce del mondo e ora si prepara a percorrere il tragitto più lungo mai fatto da un'auto senza benzina. Andrà dalla Grecia al Portogallo e viaggerà per due settimane attraverso 15 paesi dell'Europa occidentale.
Le emissioni di gas serra non dipendono solo da fabbriche e inquinamento. Una quota considerevole è anche rappresentata dal metano emesso dal bestiame di allevamento. E allora ecco un tipo di verdura che limita la produzione del gas e facilita la digestione delle mucche.
Un progetto dell'Esa per studiare la ricostruzione nello spazio di un ambiente naturale terrestre. A cominciare dal problema degli approvvigionamenti per i primi umani che colonizzeranno il Pianeta Rosso.
Il telescopio spaziale cattura l'immagine di un pianeta in orbita attorno a una nana bianca a circa 100 anni luce dalla Terra. E intanto il Vlt grazie allo spettrografo multi-fibra identifica due pianetoni simili a Giove.
I piloti di Hollywood reclutati dalla Nasa per agganciare in volo la capsula in rientro sulla Terra con a bordo particelle del vento solare non sono potuti intervenire: il paracadute della capsula non si è aperto.
Al Cnr hanno messo a punto una sorta di "Tutto città" marino: riporta la situazione per più di 200 punti del Mediterraneo per i quali, in base a una statistica relativa agli ultimi dieci anni, sono state analizzate, per ogni mese e stagione, le caratteristiche del moto ondoso e del vento.
Sarà esposto a Londra il primo libro a essere stato stampato, scritto in cinese seicentocinquanta anni prima che Gutenberg inventasse la stampa. Si presenta come un lungo rotolo di carta avvolto intorno a un'asta di legno e faceva parte di una biblioteca, murata all'interno di una grotta intorno all'anno mille d.C.
Grandi campi coltivati esclusivamente a mais OGM potrebbero contaminare piante di mais non-ogm distanti fino una trentina di metri e quindi potrebbero modificare il micro-sistema generando insetti con nuove resistenze.
Uno studio pubblicato su Science mostra come la plastica sta letteralmente tappezzando i fondali con microscopici frammenti con effetti sulla salubrità dell'ambiente e il benessere delle specie animali e vegetali.
Un gruppo di ricercatori statunitensi lavorando sui ratti ha identificato, per la prima volta, la regione del cervello dove vengono immagazzinati e recuperati i ricordi a lungo termine. E funzionerebbe un po' come il disco fisso di un computer.
Una riflessione sui test genetici è in corso alla comunità europea nel tentativo di adottare una politica comune sul problema.
Particolari ceppi di superbatteri resistenti agli antibiotici potrebbero eludere i controlli di laboratorio. L'allarme arriva dagli Stati Uniti, dai Centers for disease and prevention.
Uno studio condotto sui topi suggerisce l'esistenza di almeno due orologi biologici, in grado di determinare il ciclo sonno-veglia dell'organismo. Dalla loro asincronia potrebbero derivare gli sbalzi causati dai voli intercontinentali.
Come ridurre il numero di animali sacrificati senza però sacrificare anche la ricerca biologica? Dai topi transgenici, una nuova possibilità che sfrutta le caratteristiche degli oncogeni per avere cellule sempre adatte alle sperimentazioni.
Un tragitto direttissimo per i venti che trasportano lo smog asiatico sul Brasile. È stato visto grazie ai satelliti e ai palloni sonda e spiega perché d'inverno l'America del sud è coperta da una nuvola di inquinamento molto più spessa di quanto giustificato dalle attività umane in quella regione.
L'America non è più la Mecca della ricerca. Sembra infatti che l'Europa e soprattutto i paesi emergenti asiatici stiano conquistando il loro spazio nell'empireo della scienza.