L'epica corsa del guerriero ateniese Filippide per annunciare la vittoria sui persiani sarebbe avvenuta un mese prima del previsto. Lo dimostra l'analisi delle fasi lunari.
Mentre ad Atene continuano i preparativi per le Olimpiadi, tre astronomi americani affermano che la data della prima maratona della storia deve essere spostata indietro di un mese.
Nel numero di settembre della rivista Sky & Telescope, l'astrofisico Donald W. Olson, insieme ai colleghi Russell L. Doescher e Marilynn S. Olson, dimostra che la famosa battaglia di Maratona e la relativa corsa risalgono a metà agosto, e non a metà settembre come abitualmente si ritiene.
La leggenda risale al 490 a. C., quando un solitario corridore, Filippide, percorse circa 42 chilometri dal campo di battaglia fino ad Atene per comunicare la vittoria dei greci sui persiani a Maratona e per avvertire la città dell'incombente invasione persiana dal mare. Appena compiuta la missione, il corridore crollò a terra e morì. La drammatica morte ha posto diversi problemi agli storici nel corso dei secoli. Perché un uomo abituato a correre sulla lunga distanza sarebbe dovuto collassare, mentre migliaia di amatori gareggiano ovunque con successo? Secondo i tre astronomi americani, la risposta sta nelle fasi lunari.
"Lo storico greco Erodoto fornisce precise descrizioni dell'andamento delle fasi della luna proprio nel periodo della battaglia di Maratona — spiega Olson — Utilizzare l'astronomia è la chiave per datare la battaglia e la corsa".
Quando gli ateniesi vennero a sapere dell'attacco persiano a Maratona, inviarono un messaggero a Sparta, distante circa 300 km, per chiedere sostegno militare. Gli spartani promisero di aiutarli, ma spiegarono che, a causa di una festa religiosa, l'esercito non si sarebbe messo in marcia prima della successiva luna piena, e cioè sei giorno dopo. Ipotizzando che si trattasse della festa delle Karneia, nell'Ottocento lo studioso tedesco August Boeckh realizzò una serie di calcoli astronomici per determinare la data della luna piena: gli studi mostrarono che la battaglia di Maratona ebbe luogo il 12 settembre. Boeckh si basava su un accenno di Plutarco, che identificava il mese spartano delle Karneia con il Metageitnion, il secondo mese dell'anno ateniese.
"Ci siamo accorti che il metodo di datazione usato da Boeckh, che utilizzava il calendario ateniese, era viziato da un grave errore — spiega Olson — Le Karneia erano una festa di Sparta, quindi l'analisi deve essere fatta con il calendario spartano". Per quanto simili, i calendari spartani e ateniesi non erano del tutto identici. L'anno ateniese iniziava con la prima luna nuova dopo il solstizio d'estate, mentre quello spartano con il novilunio successivo all'equinozio invernale. Nel 491-490 a. C. si sono verificati dieci noviluni tra l'equinozio d'inverno e il solstizio d'estate, invece dei normali nove come risultava dal calendario spartano, un mese avanti rispetto a quello ateniese.
Se lo studio dei tre astronomi americani è esatto, la battaglia di Maratona risale allora al 12 agosto del 490 a. C. Ad Atene la temperatura massima media di settembre è di circa 28 gradi. Spostare la data di un solo mese può avere effetti importanti: di pomeriggio la temperatura media di agosto lungo il percorso della maratona oscilla tra 31 e 34 gradi, con picchi anche di 39 vicino Atene. Il calcolo astronomico suggerisce quindi una possibile spiegazione della morte del corridore: condizioni ambientali simili possono provocare collasso e colpo di calore anche in un atleta bene allenato.
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