La poggia nel deserto potrebbe non essere più un miraggio, ma il risultato di oasi artificiali in grado di creare nubi cariche di vapor d'acqueo.
Un gruppo internazionale di ricercatori della NASA, dell'Università Libera di Bruxelles e dell'Università Ben Gurion di Israele ha costruito un sistema che, attraverso l'utilizzo di pannelli di materiali particolari in grado di assorbire calore dai raggi solari e di creare nubi artificiali e pioggia in alcune zone del deserto o in via di desertificazione.
I dettagli di questo progetto, che si sperimenterà nel deserto di Israele nel giro di un anno, sono stati illustrati da Leon Brening, specialista di modelli atmosferici dell'Università Libera di Bruxelles.
Secondo Brening, si stanno studiano i materiali adatti per la realizzazione di aree larghe da 4 a 9 chilometri quadrati — con un costo di almeno 100 milioni di dollari — ispirati alla presenza delle "isole di calore" nelle città.
Queste isole, definite così dai climatologi, sono luoghi delle grandi città che, a causa di particolari condizioni fisiche, funzionano come "punti oscuri" in grado di assorbire i raggi del Sole. Qui non solo la temperatura è di 5 o dieci gradi superiore alle zone che li circondano, ma si creano dei veri e propri "camini ad alta temperatura" attraverso i quali l'aria molto calda sale fino alle zone alte dell'atmosfera favorendo la formazione di nubi, come accade per esempio a Los Angeles.
Il progetto dei ricercatori è quello di far salire, attraverso questi "camini", il vapore acqueo contenuto nella parte bassa dell'atmosfera e spingerlo fino ad altezze nelle quali si può condensare in nube. E poi precipitare sottoforma di pioggia.
Il progetto, secondo i ricercatori, può funzionare solo se le zone desertiche nelle quali vengono formate le isole di calore artificiali si trovano a pochi chilometri dal mare.
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