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Scoperte quattro galassie fossili

La scoperta potrebbe rivoluzionare le teorie sullo sviluppo dell'Universo.

Alcuni ricercatori italiani dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) hanno scoperto un gruppo di galassie particolarmente vecchie, una sorta di galassie fossili risalenti a quando l'Universo aveva circa due milioni di anni. Il loro studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica britannica Nature.

Gli astronomi italiani guidati da Andrea Cimatti dell'Osservatorio astronomico di Arcetri, vicino a Firenze, sono giunti a questo risultato misurando, grazie ad analisi spettrometriche e a osservazioni fatte con il telescopio orbitante Hubble, l'emissione di luce di quattro galassie che sono le più lontane mai osservate.

Queste galassie hanno una forma sferoidale, presentano una massa molto grande, superiore a quella della Via Lattea e risalgono a un epoca in cui l'Universo era ancora giovane, ovvero aveva circa un quarto di quella che viene stimata essere la sua età attuale. La scoperta, ottenuta sulla base di immagini ricavate dai migliori telescopi a terra e dallo spazio, è importante in quanto finora si supponeva che, in quell'epoca, dovessero esistere solo galassie giovani, di piccola massa e ancora in piena attività di formazione e "assemblaggio". Nel corso del tempo, le galassie piccole, contenenti circa un miliardo di stelle si sarebbero fuse fra loro fino a costruire le grandi galassie con cento miliardi di stelle che osserviamo nell'Universo attuale.

L'inaspettata esistenza, nell'Universo ancora così poco evoluto, di questi oggetti celesti già perfettamente formati come quelli che osserviamo nell'Universo odierno potrebbe dimostrare che i meccanismi di formazione delle galassie sono stati molto più rapidi di quello che la teoria prevedeva fino a oggi. E questo pone seri interrogativi sull'effettiva conoscenza dei processi di evoluzione dell'Universo e delle strutture che lo caratterizzano e apre nuovi orizzonti per la ricerca astrofisica e cosmologica.

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