L'8 per mille alla ricerca, un'agenzia per la distribuzione dei finanziamenti e maggiore flessibilità tra le richieste di un gruppo di una trentina di scienziati.
"La ricerca italiana è alla canna del gas", ha detto il farmacologo Silvio Garattini, nel corso di una conferenza stampa a Roma in cui è stata presentato il manifesto del Gruppo 2003 per la rinascita della ricerca in Italia. Il gruppo è composto da alcuni tra i più citati ricercatori italiani, quelli inseriti nell'elenco degli scienziati dell'Institute for Scientific Information di Filadelfia. Appartengono ad aree molto diverse, dalla medicina alla biologia, passando per l'astronomia e la chimica. Tutti però hanno in comune la sensazione che la ricerca italiana stia inesorabilmente asfissiando.
Per rovesciare questa situazione, il Gruppo 2003 avanza dieci proposte. La prima prevede la creazione di un sistema di reclutamento e di avanzamento che si basi unicamente sulla meritocrazia e non come fino a oggi sull'anzianità o l'appartenenza a gruppi di potere. Si chiede poi una maggiore autonomia e competizione tra le varie istituzioni e una maggiore flessibilità all'interno sia delle istituzioni pubbliche che di quelle private.
Serve poi una massa critica, cioè strutture di grandi dimensioni che consentano la condivisione di apparecchiature costose e avanzate. Bisogna favorire il reclutamento dei cervelli all'estero, in particolare dai paesi del Terzo Mondo, sfruttando il fatto che gli Stati Uniti, prima destinazione tradizionale di questi ricercatori, hanno reso molto più selettive le procedure di ingresso dopo l'11 settembre.
Per quanto riguarda il finanziamento, i ricercatori chiedono un sistema di fondi che non dipenda più dalle singole finanziarie e maggiori sgravi fiscali. "Una cosa che — spiega Pier Mannuccio Mannucci professore di medicina interna della Statale di Milano — impedisce una seria programmazione. Per questo chiediamo la donazione dell'8 per mille a favore della ricerca". Infine si pensa a un'agenzia italiana per la ricerca che avrebbe il compito di fungere da "sportello" a cui i ricercatori si rivolgono per ottenere i finanziamenti, che dovrebbe anche in gran parte accentrarli.
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