La Terra, il Sole e gli altri pianeti hanno avuto un'origine insolita rispetto agli altri sitemi conosciuti. Almeno questo è quello che ritengono gli atronomi inglesi che hanno studiato i dati e le proprietà di 100 diversi sistemi planetari.
Il nostro Sistema solare potrebbe essere fondamentalmente diverso dalla maggior parte degli altri sistemi planetari perché ha avuto un'origine differente. Se davvero fosse così, i pianeti simili alla Terra sarebbero davvero rari. Lo sostengono alcuni astronomi della Royal Astronomical Society, dopo aver esaminato le proprietà di 100 sistemi planetari.
Le orbite dei pianeti del Sistema solare sono all'incirca circolari e i quattro pianeti più grandi si trovano a una distanza considerevole dal Sole. I pianeti extrasolari, invece, sono molto più vicini alla stella intorno a cui girano e le loro orbite sono quasi tutte ellittiche e allungate.
"Sono possibili due spiegazioni per queste osservazioni: la più intrigante è che tutti questi pianeti si siano formati grazie a meccanismi differenti, e non nello stesso modo come fino a oggi si credeva", spiega Martin Beer dell'Università di Leicester.
La spiegazione classica della formazione del Sistema solare indica che i pianeti giganti come Giove si sono formati intorno a nuclei di roccia e gas orbitanti nelle vicinanze. La teoria alternativa è che invece i pianeti giganti abbiano avuto origine da un collasso gravitazionale. In questo secondo scenario, però, non si formerebbero i nuclei rocciosi, come è avvenuto per la Terra. Se questa seconda ipotesi fosse confermata, nessuno sistema planetario extrasolare conterrebbe pianeti come la Terra.
Il gruppo di astronomi è però ancora cauto, perché è troppo presto per trarre una conclusione definitiva. Nel frattempo, i dati attualmente a disposizione lasciano aperta la possibilità che il nostro sistema solare sia effettivamente unico. "Se un giorno si scoprirà che il nostro sistema è davvero diverso da tutti gli altri, dovremmo dedurre che i pianeti sono nati prima da un processo di aggregazione di rocce, poi attraverso la formazione di oggetti della misura della Terra e solo più tardi di pianeti giganti come Giove. Gli altri sistemi, invece, potrebbero aver dato vita direttamente ai pianeti più grandi da una nube di gas instabile. Se fosse davvero così, in questi altri sistemi non ci sarebbe posto per pianeti simili alla Terra", spiega Mario Livio del Space Telescope Science Institute.
Secondo un modello al calcolatore, negli anni a venire l'aumento dei gas serra provocherà delle intense e prolungate ondate di calore in tutto il mondo, che faranno sudare soprattutto il sud ovest degli Stati Uniti e certi paesi europei.
Cosa stiamo aspettando? L'umanità possiede già almeno 15 tecnologie pronte per l'utilizzo su larga scala, capaci di ridurre l'impiego dei combustibili fossili e quindi l'inquinamento del pianeta. Lo dicono gli scienziati dell'Università di Princeton.
Un inverno nevoso e un'estate freddina fanno ben sperare i trentini, che dopo anni di arretramento dei ghiacciai potrebbero osservare in un arresto del fenomeno. Ma la cautela è ancora d'obbligo, visto che i dati completi sulla copertura nevosa non sono ancora disponibili.
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha lanciato nello spazio le prime vele solari, capaci di muoversi in avanti grazie all'energia del Sole. Una sfida alla tecnologia aerospaziale e alle ricerche americane, che stanno già mettendosi in moto.
I due satelliti gemelli Grace studiano le minime variazioni del campo gravitazionale terrestre, per capire dove si accumula l'acqua sulla Terra, mese dopo mese. E il monitoraggio si fa sempre più stretto in Amazzonia, dove si trova il maggiore bacino della Terra.
Il geofisico Bill McGuire torna a avvertire l'America del rischio di un maremoto che potrebbe originare dal collasso di un vulcano nelle isole Canarie e spazzare via New York e Washington. Ma, ancora una volta, il suo appello sembra cadere nel vuoto.
Uno studio rivela che i più grandi dinosauri della Terra crescevano a ritmi incredibili durante la loro pubertà, tanto che potevano mettere due chili al giorno. Raggiunta l'età adulta, però, non vivevano molto a lungo.
Ai Laboratori di Los Alamos si è riusciti a vedere lo spin di un solo elettrone dentro un semplice transistor di silicio. Secondo i ricercatori, si tratta di un grande passo in avanti anche verso lo sviluppo delle nanotecnologie e dei computer quantici.
Il Dna è diventato orfano di uno dei suoi due padri. A un anno di distanza dal 50esimo anniversario della scoperta della doppia elica, uno dei due genetisti che erano riusciti a svelarne i segreti è morto. Forse è il più grande biologo mai esistito.
Un programma di perforazione russo nei fondali del lago Vostock in Antardide sta suscitando le polemiche di molti ricercatori a livello internazionale. Il rischio è quello di contaminare le acque del lago che si trovano sotto una calotta di più di tre chilometri di spessore.
Alla fine di un lungo dibattitto che ha diviso i paleontologi, alcuni ricercatori americani sono riusciti a dimostrare una volta per tutte che l'Archaeopteryx volava ed era del tutto simile agli uccelli di oggi. Per farlo hanno scansionato le sue ossa e le hanno ricostruite in tre dimensioni.
Le sostanze inquinanti che cadono sulla Terra sotto forma di pioggia avrebbero degli effetti positivi per l'ambiente. La loro azione sembra infatti riuscire a frenare le emissioni naturali di metano prodotte dai batteri che vivono nelle zone umide del pianeta.
Per la prima volta al mondo si è riusciti a verificare la differenza di reazione delle particelle di antimateria rispetto a quelle di materia. Ricercatori italiani e stranieri sono riusciti infatti a fotografare il decadimento di queste particelle e a svelarne le differenze.
Sono molto più marcate le differenze tra individui a livello di Dna. Ricercatori americani hanno infatti scoperto nuovi frammenti di codice genetico nei quali le differenze tra persone sarebbero molto più marcate di quanto si ritenesse fino a oggi.
L'Agenzia spaziale americana riduce drasticamente il budget per le missioni di esplorazione e ricerca sulle origini dell'Universo. A farne le spese in primo luogo il telescopio spaziale Hubble che verrà sostituito.
Ottocento scienziati in rappresentanza di 170 organismi scientifici studiano il polmone verde del pianeta minacciato dalla deforestazione.
Le spicule, getti supersonici di materia solare, sono causate dalle onde sonore della superficie del nostro astro.
Il planetoide ai confini del Sistema solare avrebbe un'orbita fortemente ellittica a causa dell'influenza di un astro transitato vicino al nostro Sole.
Una nuova teoria collega la massa dei neutrini e l'accelerazione dell'espansione dell'Universo all'energia oscura per spiegare che cosa succederà al cosmo.
La lista delle sostanze sottoposte a controlli più stringenti per evitare attacchi bioterroristici non soddisfa gli scienziati.