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Nicoletta Costa

Nicoletta Costa

La scienza tra nuvole, streghe e conigli

Abbiamo incontrato Nicoletta Costa, l’inventrice di tante storie e di tanti personaggi per i bambini (Giulio Coniglio, la Nuvola Olga, la Strega Teodora ecc.) nel suo luminoso e colorato studio a Trieste, pieno delle sue creature e delle sue storie, per chiederle notizie dei suoi amici fantastici e per sapere che cosa pensa della scienza per bambini.

9 marzo 2007
Simona Cerrato

Nicoletta Costa quest’anno festeggia il primo compleanno del suo giornalino “Giulio Coniglio” che da aprile si trova in edicola tutti i mesi. Come ti senti in questo anniversario così importante?


Bene… bene. È passato velocissimo, quest’anno. “Giulio Coniglio”, il giornalino, non è ancora conosciuto tantissimo in edicola. Perché dicono tutti “sembra un libro” cosa che per me è molto positiva, ma non tutti la pensano come me. È vero: “Giulio Coniglio” ha tantissime cose da leggere, e leggere, secondo me, è una cosa importantissima nonché molto molto divertente. Quindi dal mio punto di vista è un ottimo giornalino.


In effetti in “Giulio Coniglio” ci sono un sacco di cose. Dalle tue storie, ai giochi, alle ricette di cucina, alla scienza, alle attività da fare ecc. Tra tutti i personaggi del giornalino, Giulio Coniglio e tutti i suoi amici, quali sono i tuoi preferiti?


A me piace tutto il giornalino e tutte le persone che lavorano al giornalino sono persone accuratamente selezionate, amici che lo fanno con passione ed entusiasmo… Io tra i personaggi amo la Lumaca Laura che scrive e anche Tullio Grillotalpa, il segretario della Lumaca Laura, che rispondono alle lettere dei bambini… ci vorrebbero molte pagine per pubblicare le lettere dei bambini e i disegni che sono tantissimi… ma purtroppo le pagine sono quelle che sono e i bambini devono avere pazienza ed aspettare…


In “Giulio Coniglio” ci sono anche le pagine della scienza, che cosa c’entra la scienza e perché Giulio Coniglio si interessa di scienza secondo te?


Perché Giulio Coniglio assomiglia ai bambini e i bambini sono molto interessati alla scienza, sono molto interessati a chiedersi perché succedono le cose, a capire meglio i fenomeni. La scienza deve apparire nella vita dei bambini quando sono ancora piccoli, e hanno voglia di scoprire e giocare, senza trasformarla subito in una cosa didattica e scolastica. È molto importante secondo me… ecco perché la scienza è un cavallo di battaglia di “Giulio Coniglio”.


E secondo te qual è il modo migliore di parlare di cose difficili, come la scienza, ai bambini? Che poi le cose che appaiono difficili ai grandi non sempre lo sono per i bambini, perché loro non hanno paura di sbagliare e per loro è tutto nuovo…


Bisogna esser molto bravi, sapere le cose molto bene e raccontarle in modo molto chiaro, senza paura di essere semplici. Raccontare le cose più difficili in maniera facile senza renderle ancora più difficili… non è facile… sembra uno scioglilingua. Perché per essere semplici bisogna avere già avuto la complessità nella mente ed essere stati capaci di renderla semplice per i bambini. Speriamo di farcela. Alcuni argomenti sono più facili di altri e rendono meglio in una pagina anche senza parole. Verrebbe da dire che le cose della scienza avrebbero bisogno di un po’ di video, di qualche strumento in più di quello che abbiamo noi nel giornalino… ma la capacità sta anche in questo: raccontare la scienza con i mezzi a disposizione, cioè due-quattro pagine…


C’è anche la controparte su internet: tutte le pagine della scienza e alcuni esperimenti da fare online sono pubblicati sul sito di Giulio Coniglio. Secondo me i bambini, soprattutto sotto una certa età, non distinguono tra scienza, poesia, storie ecc. È tutto un modo per conoscere il mondo che ci sta intorno: sentimenti, natura, invenzione, realtà… quindi intrufolare la scienza ache altrove, non solo nelle pagine della scienza, potrebbe essere un esperimento interessante.


Senz’altro… questa divisione tra le varie sezioni che hanno un titolo — storie, scienza, ricette, giochi ecc. — è fatta per gli adulti, assolutamente non per i bambini. Per loro è tutto una scoperta, tutto fa parte dell’immaginazione. Sono andata recentemente in una classe con Giulio Coniglio in carne e ossa (una mia collaboratrice mascherata!)… all’inizio i più razionali si sono detti che quello era un coniglio assolutamente finto, ma poi la barriera tra finto e vero è caduta quando hanno cominciato a parlargli, a baciarlo, a toccarlo… e hanno cominciato a considerarlo un vero Giulio Coniglio. Gli parlavano, e lui rispondeva… gli hanno regalato temperini, matite e altre cose meravigliose con delle scene tenerissime.


Il personaggio Giulio Coniglio, e non il giornalino, adesso ha 5 anni e ha cominciato ad andare alla scuola di Leo Lupo: Giulio Coniglio crescerà o rimarrà un cucciolo?


Credo che Giulio Coniglio resterà sempre un cucciolo, perché si rivolge ai bambini suoi coetanei… incontrerà altri animali e altri conigli magari di età diverse, ma non può cambiare la voce e diventare un ragazzotto! Avrà degli alti e bassi: anche la scuola di Leo Lupo non è una cosa che comincia e finisce, ma Leo Lupo viene quando ha voglia con il suo camion scuola…


La cosa bella delle tue storie sono i sentimenti veri inseriti in un mondo fantastico, in cui i personaggi affrontano a volte anche dei piccoli drammi che poi si risolvono sempre bene con la solidarietà degli altri, una lacrima viene sempre consolata. Questo è importante per dare ai bambini una visione positiva di un mondo bello in cui ognuno ha un suo posto e può venire accettato per quello che è, con le sue particolarità… Giulio Coniglio è timido e ha paura di tutto…


…la Lumaca Laura non cammina e quindi viene sempre portata dagli altri. La Lumaca Laura non può suonare il violino, per esempio, il Leone dice “Suonerò il violino per te ogni volta che lo vorrai…” ed effettivamente una lumaca non può suonare il violino… Un bambino una volta mi ha detto: “leggo i tuoi libri la sera perché mi fanno sentire meglio e dormo più tranquillo.” E questo è stato il più gran complimento che mi potesse fare… Uno che legge per sentirsi tranquillo — in questo mondo che tranquillo non è, e se un bambino accende la televisione viene assalito da immagini e situazioni violente — mi sembra una buona cosa.


Cosa possiamo aspettarci da tutti questi personaggi…


Speriamo che la fantasia non manchi… e che vengano ancora tante storie. Io ho tanta fiducia anche nella Nuvola Olga: ecco la sto disegnando adesso che va a trovare un Sole molto spettinato. E spero che non restino delle realtà italiane ma che trovino una casa anche in altri paesi.


Una questione di fiducia

Mario Riccio Mario Riccio

La conclusione del “caso Englaro” non chiude la questione spinosa della legge sul testamento biologico che in Italia ancora manca e anzi, se come è probabile, verrà votata in questi giorni una legge circoscritta unicamente all'alimentazione e all'idratazione artificiale dei pazienti incapaci di provvedere a se stessi, si rischia di cadere nel caos più assoluto. Come spiega Mario Riccio, medico “Che ha fatto la volontà di Piergiorgio Welby” come recita il titolo di un suo libro – e che è stato assolto l'anno scorso dall'accusa di “omicidio consenziente” - non saranno solo i cittadini a farne le conseguenze, ma anche i medici che si troveranno ad affrontare situazioni sempre più complicate e pazienti sempre meno fiduciosi.

Federica Sgorbissa

11 febbraio 2009

Una legge sul testamento biologico

Boniolo Giovanni Giovanni Boniolo

Il caso Englaro - Beppino Englaro il padre di Eluana, una donna in coma per 17 anni, dopo varie battaglie legali ha ottenuto la sospensione delle cure che tenevano in vita la figlia scatenando così la forte opposizione da parte del Governo Italiano -, ha messo in evidenza la necessità di una legge per il testamento biologico in Italia. Il rischio, o la certezza visto il disegno di legge che dovrebbe essere approvato a breve, è che nella fretta si finisca per far passare un provvedimento parziale e che limiterà la libertà di scelta di ogni cittadino. Con Giovanni Boniolo, filosofo della scienza esperto di bioetica e coordinatore del dottorato in “Foundation of life sciences and their ethical consequences” abbiamo discusso della deriva italiana in fatto di autodeterminazione del paziente.

Federica Sgorbissa

10 febbraio 2009

Tanto rumore per una particella

Maria Curatolo Maria Curatolo

Il Large Hadron Collider è un dispositivo lungo 27 chilometri situato a circa 100 metri di profondità al confine tra Francia e Svizzera. Al suo interno i fasci di protoni corrono a velocità della luce. In alcuni punti la temperatura è da brivido, quasi 270 gradi sotto zero. Ma quando i protoni si scontrano la temperatura sale fino a diventare 1000 miliardi di volte maggiore di quella al centro del Sole. I suoi numeri sono da record: LHC oggi è la macchina più potente e la fabbrica di informazioni più grande del mondo. Il suo obiettivo principale? Trovare una particella: il bosone di Higgs. Maria Curatolo, responsabile per l’INFN dell’esperimento ATLAS, spiega a Scienza Esperienza gli obiettivi degli esperimenti di LHC.

Ilenia Picardi

23 settembre 2008

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