I resti di un animale scomparso conservati nei musei aiutano a capire i motivi della sua estinzione
Come si fa a studiare un animale estinto più di settanta anni fa? Gli esemplari impagliati conservati nei musei di storia naturale oggi non solo ci aiutano solo a capire l'anatomia di specie scomparse da tempo, ma contengono anche importante materiale genetico che grazie allo sviluppo di un nuovo campo di indagine, chiamato dagli scienziati “museomica”, offre risposte a svariate domande.
Per esempio, ed è il caso del tilacino, un marsupiale anche noto come tigre della Tasmania, grazie a nuove tecniche di analisi del DNA nucleare e mitocondriale si può capire alcune delle cause che hanno portato all'estinzione della specie.
Lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Genome Research, ha prelevato campioni di materiale genetico dai resti di tilacino conservati al Museo Nazionale di Washington e altri provenienti da un animale morto nel 1893 allo zoo di Londra.
“Quello che mi sorprende è che i due reperti sono così simili,” ha commentato Anders Götherström dell'Università di Uppsala, in Svezia, fra i componenti del team internazionale che ha condotto la ricerca. “La variazione genetica fra i due è minima.”
Proprio questo sarebbe l'indizio che svela i motivi della scomparsa della specie: una popolazione con così poca variabilità genetica, secondo i biologi, indica solitamente una specie sull'orlo della scomparsa.
Questo lavoro ha stabilito un quadro di riferimento per ulteriori approfondimenti sulla genetica della tigre della Tasmania. “La grade quantità di DNA mitocondriale e nucleare che abbiamo raccolto ha dimostrato che un Progetto Genoma per il tilacino è possibile, “ ha spiegato Stephan Schuster della Penn State University, negli Stati Uniti, un altro autore della ricerca. “ I nostri risultati inoltre stimoleranno anche congetture sulla possibilità di far rivivere l'animale.”
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