Un gruppo di ricercatori americani ha messo a punto una coppia di molecole di RNA capaci di replicare se stesse all'infinito. L'esperimento di basa sulla variabilità casuale: in pratica le due molecole ogni volta si riproducono in maniera imperfetta. In questo modo le nuove generazioni hanno piccole differenze con i genitori e in condizioni ambientali mutevoli vengono selezionate, permettendo l'adattamento e la sopravvivenza dell'RNA.

Secondo Gerald Joyce  e Tracey Lincoln dello Scripps Research Institute a La Jolla, in California, autori della ricerca apparsa su Science, questi risultati supportano l'“ipotesi del mondo a RNA”, secondo cui le forme di vita alle origini si basavano sull'RNA e non sul DNA, che è apparso sulla faccia della terra più tardi. Secondo i sostentori di questa teoria, l'RNA all'inizio assolveva sia la funzione replicativa, oggi del DNA, che quella di catalizzare le reazioni chimiche, ora svolta principalmente dalle proteine.

Il prossimo passo, secondo Joyce, ora sarà quello di riuscire a mettere a punto molecole in grado di evolversi e non solo riprodursi all'infinito.