Secondo uno studio pubblicato su Science prima della fine di questo secolo l'aumento di temperatura provocherà gravi danni alla nostra agricoltura
L’aumento di temperatura provocato dai cambiamenti climatici diventerà una minaccia per la sicurezza alimentare entro il 2090. É quanto afferma uno studio appena pubblicato dalla rivista Science. Gli autori della ricerca David Battisti dell’Università di Washington a Seattle e Rosamond Naylor dell’Università di Stanford in California hanno analiazzato i dati di 23 modelli sul cambiamento climatico globale prodotti dall’IPCC (intergovernamental Panel on Climate Change).
Secondo i risultati di questa ricerca esiste una probabilità del 90% che la maggior parte dei tropici e dei sub-tropici si trovino a dover affrontare prima della fine di questo secolo stagioni con temperature medie che non hanno mai sperimentato prima.
Per quantificare l’impatto dell’aumento di temperatura sulla produzione del cibo, gli scienziati hanno usato tre casi studio di paesi che hanno subito delle forti ondate di calore (Francia, Ucraina e la regione africana Sahel). La Francia, ad esempio, è stata tra i paesi che più hanno sofferto il caldo che ha colpito l’Europa Occidentale nell’estate del 2003, quando nei mesi tra tra giugno e agosto la temperatura ha raggiunto i 33 °C, circa 4 °C in più rispetto alle temperature medie tipiche di questi mesi. Durante questo periodo la produzione di mais è diminuita del 30% rispetto a quella dell’anno precedente, la raccolta dei frutti del 25%, quella del grano del 21%.
"Gli investimenti saranno la chiave per evitare la carestia." Ha dichiarato Naylor. Secondo la scienziata, la strategia convenzionale di produrre un surplus di cibo in regioni mondo che meno soffrono le variazioni climatiche non potrà essere una soluzione. E suggerisce "Lo sviluppo di raccolti più tolleranti al calore e alla siccità, la costruzione di sistemi di irragazione appropriati e la creazione di lavori fuori dal settore dell’agricoltura nelle regioni che probabilmente soffriranno di più, potrebbero aiutare ad adattarci ai cambiamenti climatici."
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