Verso computer più veloci e a minor impatto ambientale
Potrebbero essere molto essere più veloci e consumare meno energia i computer del futuro. La notizia viene dal laboratorio Tasc di Trieste dove i ricercatori hanno sviluppato dei semiconduttori magnetici che aprono la strada a computer con grande potenza di calcolo e applicazioni importanti in tutti i settori dell’elettronica, dal settore automobilistico a quello dell'informatica.
I semiconduttori sono i mattoni fondamentali dell’elettronica che quotidianamente consumiamo: telefonini , cellulari, computer ecc. Hanno però una memoria volatile, che perde le informazioni che ha immagazzinato quando gli si stacca l’alimentazione. Queste informazioni sono infatti conservate su altri elementi, nei dischi rigidi dei computer per esempio, fatti di materiale ferromagnetico.
Delle proprietà magnetiche dei semiconduttori erano state già scoperte nel 1996, ma a temperature molto basse, di circa 200 gradi sotto zero, quindi molto dispendiose sia per il portafoglio, sia per l'energia. Ora, il semiconduttore realizzato al laboratorio TASC di Trieste potrebbe lavorare anche a temperatura ambiente: dalla collaborazione tra INFM-CNR, università di Modena e Reggio Emilia, delle università di Regensburg, Monaco di Baviera e del Politecnico di Zurigo, sono nati i primi semiconduttori magnetici in grado di funzionare a temperature sopra lo zero.
I ricercatori hanno usato un semiconduttore contenente manganese che mostra un comportamento magnetico a temperature di circa meno 200 gradi: accostando del ferro al manganese hanno visto che il materiale mostra una magnetizzazione a temperature più elevate.
“In questo modo abbiamo realizzato un prototipo di semiconduttore magnetico che, a differenza dei precedenti modelli, non è dispendioso da un punto di vista energetico” spiega Francesco Maccherozzi del Tasc di Trieste, che continua: “L’obiettivo è realizzare dei circuiti integrati che, grazie all’utilizzo dei semiconduttori magnetici, possano immagazzinare dati e quindi sostituire i dischi rigidi del computer. In questo modo potremmo avere un’elettronica meno ingombrante, più veloce e che consuma meno, insomma a impatto minore per l’ambiente”.
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