Le galassie in formazione a partire dai resti delle esplosioni delle stelle giganti nate all'inizio dell'Universo: questo è lo spettacolo che si sarebbe offerto ai nostri occhi se avessimo potuto assistere all'alba dei tempi. E questo è quello che si può oggi osservare grazie a un modello al computer sviluppato dall'Istituto di cosmologia computazionale dell'Università di Durham, nel Regno Unito.

La simulazione progettata da Alvaro Orsi, ricercatore dell'università britannica, e colleghi è in grado di tracciare l'evoluzione delle galassie lungo ben 13 miliardi di storia del cosmo, fino ai giorni nostri.

Nello sviluppare i calcoli necessari al modello, presentato in un articolo apparso su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, gli scienziati hanno tenuto conto della gravità causata dalla materia oscura.

Proprio grazie a questo modello si pensa di approfondire la conoscenza di questa materia invisibile ai nostri strumenti di osservazione astronomica: “la presenza di materia oscura è la chiave per la formazione delle galassie,” ha commentato Orsi. “Senza materia oscura noi non saremmo qui.”

La cosmologia computazionale è una disciplina scientifica in rapida ascesa che offre oggi dati importanti per comprendere l'Universo, che si affiancano alle osservazioni degli astronomi.