Un asteroide, precedentemente classificato come inoffensivo, potrebbe colpire la Terra tra circa 160 anni.
L’asteroide 1999 RQ36 è stato scoperto dieci anni fa, ma i calcoli eseguiti allora avevano escluso la possibilità che colpisse la Terra entro 100 anni, il limite di tempo che gli astronomi usano per preoccuparsi o meno degli oggetti che, orbitando attorno al Sole, rischiano di imbattersi nel nostro pianeta. Ora nuovi calcoli assegnano all’asteroide una possibilità su 1400 di colpire la Terra tra il 2169 e il 2199. A sostenerlo è l’astrofisico italiano Andrea Milani, assieme ai suoi colleghi dell’Università di Pisa.
Con un diametro di 560 metri, l’asteroide potrebbe produrre danni terribili anche se cadesse nell’oceano, perché solleverebbe devastanti tzunami.
160 anni possono sembrare tanti, ma molto meno sono quelli che ci rimangono per cercare di deviarlo dalla sua traiettoria: abbiamo tempo, dicono gli scienziati, solo fino al 2080, dopo di che sarebbe molto più difficile spedirlo altrove usando, ad esempio, una testata nucleare. Senza contare che, sostengono alcuni, essere colpiti dalla pioggia di detriti prodotta dall’esplosione di un asteroide potrebbe avere effetti ancora più catastrofici.
I corpi che orbitano attonro al Sole con traiettorie che potrebbero potenzialmente condurli sulla Terra vengono definiti NEO (Near Earth Objects). Ma solo quelli che possono avvicinarsi a più di circa 8 milioni di chimometri e sono più grandi di 150 metri di diametro sono considerati veramente pericolosi, e vengono chiamati PHA (Potential Hazardous Asteroids). Ad oggi la Nasa ne ha osservati ben 1025, e il 1999 RQ36 è quindi in buona compagnia.
Le probabilità che i PHA colpiscano la Terra sono comunque in genere molto basse. Molto più probabile che ulteriori ricerche, soprattutto sulle possibili tecniche per deviarli, possano arrivare prima che uno di loro ci colpisca.
La missione marziana Phoenix ha forse catturato le prime immagini di acqua allo stato liquido sul pianeta
La bioingegneria naturale protegge le uova di una specie di imenottero
Un nuova tecnologia apre nuove vie per il ripristino del movimento degli arti paralizzati
Il genoma dei primi abitanti dell’Europa, i Neandertal, è stato decodificato completamente
Cinque milioni d'anni fa lo stretto di Gibilterra era chiuso e il Mar Mediterraneo era all'asciutto
Una simulazione per vedere il sorgere dell'Universo
Lo studio delle specie che abitano ecosistemi semplici come quello antartico aiuta a capire l'evoluzione di quelli più complessi
La legge sui temi del testamento biologico che potrebbe essere approvata questa settimana in “tempi record” rischia di limitare le libertà di scelta individuali in materia di terapie mediche
In questi giorni migliaia di persone hanno espresso la loro solidarietà a Beppino Englaro e rivendicato la laicità dello Stato. ScienzaEsperienza ne ha raccolto alcune voci
Steroidi fossili sono stati scoperti in sedimenti che risalgono a 635 milioni di anni fa
Fra qualche giorno Barack Obama potrebbe rimuovere le limitazioni alla ricerca imposte da George W. Bush
Pubblicato su Nature lo studio sul più grande serpente mai esistito
Kenya: una ricerca ha utilizzato le api per valutare il rischio di contaminazione transgenica
Le Poste italiane emettono un francobollo nel giorno del duecentesimo anniversario della nascita dell'autore della teoria dell'evoluzione
Viaggi 3D tra i crateri del pianeta rosso e tra i fondali degli oceani con la nuova versione di Google Earth