Kenya: una ricerca ha utilizzato le api per valutare il rischio di contaminazione transgenica
I fagiolini (Vigna unguiculata) sono uno dei più diffusi alimenti delle regioni tropicali semi-aride, soprattutto africane. Per proteggere le coltivazioni dagli insetti, nell’Africa occidentale, è in progetto l’introduzione di varietà geneticamente modificate, sotto il controllo dell’African Agricultural Technology Foundation (AATF).
È necessario però valutare il rischio che i geni modificati possano trasmettersi anche alle specie native, principalmente attraverso l’impollinazione.
Per questa ragione dei ricercatori dell'International Centre of Insect Physiology and Ecology, Nairobi, Kenya, hanno studiato il comportamento delle api che normalmente impollinano i fagiolini, per vedere a che distanza dalle coltivazioni si spostino in cerca di nettare. La ricerca è stata pubblicata dall'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (1).
Servendosi di minuscole radio trasmittenti, gli scienziati hanno seguito, per ben tre anni, 134 voli di api, che hanno coperto distanze tra i 50 metri e i 6 chilometri. In questo modo hanno potuto calcolare un potenziale raggio di contaminazione genetica di 10 chilometri, anche se di fatto la maggior parte di api non è volata più lontano di 5 chilometri.
Le api sono attratte maggiormente dalla grande quantità di fiori che contraddistingue una piantagione di fagiolini OGM, mentre nei territori dove vive la variante nativa la fioritura è meno intensa. Inoltre, e i territori sono ben delimitati, le api volano prevalentemente sull’uno o sull’altro, senza passare dall’uno all’altro. Nonostante questo i ricercatori non pensano che sia possibile isolare completamente una coltivazione di fagiolini OGM, e in definitiva hanno concluso che una contaminazione transgenica tra la specie OGM e la variante nativa sarebbe inevitabile. È quindi fondamentale che la variante OGM non contenga geni potenzialmente dannosi per la specie primitiva.
La ricerca ha comunque mostrato che le api possono essere un mezzo molto potente e affidabile di studiare l’impatto ecologico degli organismi geneticametne modificati.
1. Pasquet, R. S., Peltier, A., Hufford, M.B. et al. (2008). Long-distance pollen flow assessment through evaluation of pollinator foraging range suggests transgene escape distances. Proceedings of the National Academy of Sciences. 105(36): 13456-13461.
Cinque milioni d'anni fa lo stretto di Gibilterra era chiuso e il Mar Mediterraneo era all'asciutto
Una simulazione per vedere il sorgere dell'Universo
Un asteroide, precedentemente classificato come inoffensivo, potrebbe colpire la Terra tra circa 160 anni.
Lo studio delle specie che abitano ecosistemi semplici come quello antartico aiuta a capire l'evoluzione di quelli più complessi
La legge sui temi del testamento biologico che potrebbe essere approvata questa settimana in “tempi record” rischia di limitare le libertà di scelta individuali in materia di terapie mediche
In questi giorni migliaia di persone hanno espresso la loro solidarietà a Beppino Englaro e rivendicato la laicità dello Stato. ScienzaEsperienza ne ha raccolto alcune voci
Steroidi fossili sono stati scoperti in sedimenti che risalgono a 635 milioni di anni fa
Fra qualche giorno Barack Obama potrebbe rimuovere le limitazioni alla ricerca imposte da George W. Bush
Pubblicato su Nature lo studio sul più grande serpente mai esistito
Le Poste italiane emettono un francobollo nel giorno del duecentesimo anniversario della nascita dell'autore della teoria dell'evoluzione
Viaggi 3D tra i crateri del pianeta rosso e tra i fondali degli oceani con la nuova versione di Google Earth
Scoperto nelle impronte digitali un meccanismo che accrescere la nostra sensibilità tattile
Da secoli si cerca di spiegare l’insuperata qualità degli strumenti ad arco cremonesi. Una ricerca statunitense avanza una nuova ipotesi
Foreste e deforestazione al centro del dibattito della nona edizione del World Social Forum a Belem, in Brasile.
Continua la contrazione delle riserve mondiali di ghiaccio montano
Le mucche “battezzate” sono più produttive di quelle anonime
Nasciamo già in grado di seguire il ritmo musicale