Le Poste italiane emettono un francobollo nel giorno del duecentesimo anniversario della nascita dell'autore della teoria dell'evoluzione
Uscirà il 12 febbraio in occasione del duecentesimo anniversario della nascita di Charles Darwin il francobollo da 65 centesimi delle poste italiane, che si può anche acquistare con annullo filatelico.
Peccato che Darwin venga ritratto da vecchio, nella versione barbuta e un po’ melanconica diventata ormai quasi un’icona, e non da giovane, quando, un bel ragazzo di 22 anni, parte per il suo grande viaggio sul brigantino Beagle che lo porterà per cinque anni in giro per il mondo. Durante il viaggio, in particolare nella tappa alle isole Galápagos, avrà l’intuizione della sua straordinaria teoria dell’evoluzione, uno dei capisaldi della cultura di tutti i tempi.
Il ritratto di Darwin è accompagnato da un’illustrazione che rappresenterebbe la sua teoria: da una scimmia, passo dopo passo, si arriva all’essere umano. Una visione un po’ troppo sintetica del processo e che conferisce un senso teleologico alla vita, cosa che non è presente nell’evoluzione. Le parole chiave dell’evoluzione sono mutazioni e nuove specie. Le mutazioni avvengono per caso: se risultano in qualche modo vantaggiose per la sopravvivenza della specie nell’ambiente in cui vive, allora nel corso delle generazioni si affermano, e alla fine può emergere una nuova specie. La forza che permette l’evoluzione, che permette cioè ad alcune mutazioni di affermarsi e di trasformare una specie in un’altra, si chiama selezione naturale.
Questa idea viene resa pubblica da Darwin, grazie all’insistenza del suo amico e sostenitore Thomas Huxley, solo nel 1859, esattamente 150 anni fa, nel suo classico L’origne delle specie: nelle intenzioni di Darwin questa versione è solo una sintesi di un’opera più completa che ha in preparazione ma che non pubblicherà mai.
Malgrado la presentazione un po’ stereotipata del grande scienziato e della sua opera, fa comunque piacere che le Poste italiane abbiano pensato a Darwin.
Seguirà, sempre nel 2009, un francobollo su Galileo Galilei: quest’anno ricorrono infatti anche i 400 anni dalla prima osservazione del cielo con il telescopio.
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