Negli ultimi giorni della campagna elettorale si intensificano anche le iniziative dal mondo della ricerca. Molte a sostegno di Obama
L'Election Day del 4 novembre si avvicina. Tra qualche giorno sapremo chi tra il repubblicano John McCain e il democratico Barack Obama entrerà da presedente alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio. Anche la scienza fa il suo conto alla rovescia ed esprime un voto.
Su ben 47 giornali statunitensi gli scienziati hanno dichiarato il loro supporto al candidato democratico e proprio in negli ultimi giorni della sfida si sono intensificate le iniziative a sostegno di Obama provenienti dal mondo delle università e della ricerca. Tra queste una lettera aperta inviata alla popolazione americana firmata da 76 premi Nobel. Gli scienziati sostengono che il senatore Barak Obama è il leader di cui la nazione ha bisogno perché, affermano, “ha capito il ruolo importante che la scienza gioca nei problemi riguardanti la società”.
Un articolo appena pubblicato dalla rivista americana Science sottolinea come le iniziative pro Obama si differenziano da quelle a favore dell’avversario per la loro forte componente dal basso. Ricercatori e scienziati negli ultimi due mesi si sono impegnati in prima persona in una vera e propria campagna di comunicazione a sostegno a favore del candidato democratico: hanno partecipato al dibattito con interviste, sono intervenuti in programmi radiofonici, hanno scritto articoli e inviato lettere ai giornali, ma hanno anche saputo utilizzare le potenzialità della rete che, proprio in queste elezioni, sono state determinanti per la formazione dell’opinione pubblica americana.
Tra le iniziative che rimbalzano nel web, l’associazione Scientists and Engineers for America (SEA) Action Fund in collaborazione con Science Blogs ha aperto un canale su YouTube, A Vote For Science dove gli scienziati possono motivare pubblicamente la loro scelta. A oggi 31 ottobre, sono stati pubblicati 22 video solo a sostegno di Obama. L’assenza di contradditorio lascia perplessi i promotori dell’iniziativa. “È frustrante” commenta Michael Stebbins, presidente della SEA, “volevamo ascoltare anche scienziati che spiegassero perché votare McCain”.
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