Secondo uno studio recente nella testa della gente sarebbero mutualmente esclusive
A prenderla con razionalità ed equilibrio ci sarebbe sottolineare che scienza e religione appartengono a sfere completamente diverse e non dovrebbero trovarsi in contrapposizione. Nei fatti però è una dura battaglia. Ora uno studio pubblicato sulla rivista The journal of Experimental Social Psychology dimostra che alla base di questa contrapposizione ci sarebbero anche dei meccanismi cognitivi.
Secondo Jesse Preston, psicologo dell' Università dell'Illinois, quando si tratta di “grandi” domande - chi siamo? da dove veniamo? come è nato l'Universo? - darsi una risposta su una base scientifica esclude la possibilità di darsela anche su una base religiosa, e viceversa. Preston ha inoltre osservato che la preferenza per un tipo o un altro di risposta può venire manipolato.
Il gruppo di ricerca ha condotto due esperimenti. nel primo 129 volontari leggevano un breve testo che riassumeva la teoria del Big Bang e del “brodo primordiale”. Metà dei volontari poi leggevano che le teorie appena lette erano forti e confermate dai dati, mentre l'altra metà leggeva una frase secondo cui le due teorie “sollevano più domande di quante risposte danno.”
Nel secondo esperimento metà de i soggetti dovevano scrivere una lista delle “sei cose che Dio può spiegare” mentre l'altra metà aveva il compito di mettere giù una lista “delle sei cose che possono spiegare o influenzare Dio.”
Subito dopo questi compiti i soggetti dovevano categorizzare delle parole come positive o negative. I partecipanti non erano coscienti che prima delle parole (che osservavano sullo schermo del computer) appariva brevissimamente una parola che poteva influenzare il loro giudizio (la parola “Dio” o “scienza”)
I soggetti che avevano letto i testi favorevoli alla scienza tendevano a classificare più facilmente come positive le parole apparse dopo la scritta “scienza”. Il contrario avveniva per quelli che avevano letto i testi favorevoli alla religione.
Secondo i ricercatori i dati dimostrano che il credo religioso e la fiducia nella scienza sono in buona parte mutualmente esclusive, soprattutto sui grandi temi esistenziali, e che la religione tende a tappare i buchi, cioè le risposte non date, della scienza.
Secondo Preston “Scienza e religione dovrebbero limitarsi ciascuna al proprio territori. Ma questo non è mai accaduto.”
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