I terremoti aumentano la capacità delle rocce di trasportare i fluidi. Questa osservazione, pubblicata in uno studio sulla rivista “Nature”, (vol 441, 1135-1138) potrebbe aprire la strada a nuovi metodi di estrazione degli idrocarburi basati su onde sismiche artificiali, indotte ad esempio da esplosioni sotterranee. Un'altra applicazione invece potrebbe essere lo studio di come predire i terremoti basandosi sui cambiamenti nei livelli delle acque vicino alle zone sismiche.

Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricercatori californiani guidati da Jean Elkhoury dell'Università della California di Los Angeles e ha preso in considerazione le variazioni del livello di due pozzi artesiani nel sud della California per circa 20 anni. L'acqua dei pozzi cresce e si abbassa in dipendenza dalla pioggia, ma oltre a queste variazioni casuali ce ne sono anche di regolari, dipendenti dalle cosiddette "maree solide". L'effetto non è molto pronunciato, ma la rotazione terrestre causa una sorta di "strizzamento" delle rocce, che nel caso dei due pozzi finisce per provocare un periodico innalzamento del livello dell’acqua fino a tre centimetri. La velocità del fenomeno dipende dalla permeabilità delle rocce.

Il team di ricercatori ha notato che in corrispondenza dei sette terremoti che hanno interessato l'area dei pozzi, la permeabilità delle rocce cambiava, in conseguenza del passaggio delle onde sismiche. Dai dati raccolti è stata formulata l'ipotesi che questa permeabilità aumenti di un fattore variabile da due a tre. Lo stesso comportamento è ipotizzato nel caso di rocce porose permeate di sostanze oleose o gassose come gli idrocarburi.